
Claudio Marazzini, presidente dell'Accademia della Crusca
Firenze, 25 gennaio 2021 - Tutte le lingue, anche quella italiana, si modificano continuamente a livello lessicale. Lo dimostra il fatto che una nuova parola è stata analizzata sul sito dell’Accademia della Crusca nella sezione appunto “Parole nuove”. Si tratta di ‘cringe’ che da qualche anno, seppure di origine inglese, viene utilizzata anche in Italia. Per chi è nato nel nuovo millennio, si tratta di un vocabolo ormai diventato di uso comune, soprattutto sul web e i social network. Per questo la Crusca se ne è occupata pubblicato nella sua sezione ‘Parole nuove’ una scheda sul termine Cringe e un articolo collegato per approfondire il tema. Cringe vuole dire essenzialmente “imbarazzo”, o nell’uso come aggettivo “cosa che provoca imbarazzo”.Un vocabolo che ha trovato nei social media e nella rete la strada per ritagliarsi un posticino nel vocabolario di molti giovani italiani. Un approfondimento, quello dell’Accademia della Crusca, che di fatto non ha però come conseguena l’entrata ufficiale di questo termine tra i vocaboli italiani.
L’Accademia non pubblica un proprio dizionario da anni e non le è propria l’attività lessicografica che in qualche modo, selezionando quali parole meritino di finire nel dizionario, decreta cosa è diventato 'italiano'. La pagina introduttiva alla sezione del sito specifica infatti che “Il fatto che la redazione (del sito) dedichi una scheda a una determinata parola in nessun modo significa che l’Accademia della Crusca ne promuove l’ingresso nel repertorio delle parole effettive dell’italiano, dal momento che questo può avvenire soltanto in modo “naturale”, sulla base delle normali dinamiche di funzionamento delle lingue”.
Maurizio Costanzo