La morte di Joseph Ratzinger, il cordoglio in Toscana. Campane a lutto

Giani: "Lo ricorderemo per il coraggio delle sue dimissioni". L'invito a ricordarlo nelle messe di oggi

Firenze, 31 dicembre 2022 - Grande cordoglio anche in Toscana per la morte di Papa Ratzinger. All'annuncio della morte del Papa emerito ha suonato a morto il campanone della Cattedrale di Firenze mentre hanno suonato a morto alle 12 le campane di tutte le chiese della diocesi. Domenica un'intenzione di preghiera dei fedeli sarà per il Papa e nei prossimi giorni sarà celebrata una messa di suffragio. Molte campane a lutto anche nelle altre diocesi toscane.

foto Attalmi

Monsignor Migliavacca

«Stasera - dice il vescovo di Arezzo Cortona e Sansepolcro, monsignor Andrea Migliavacca - ricorderò la figura di Benedetto XVI come quella di grande Pastore della Chiesa universale durante la S.Messa che celebreremo in Cattedrale alle ore 18. Il nostro Te Deum, il grande inno di ringraziamento al Signore che intoneremo alla fine della celebrazione assumerà questa sera un significato ancora più particolare: sarà uno speciale ringraziamento al Signore per il dono che ha fatto alla Chiesa e al mondo di un grande Pastore e di un grande Pontefice». Arezzo e Sansepolcro ricordano infatti con grande affetto la visita pastorale che Benedetto XVI fece durante il suo pontificato. 

«Le parole pronunciate da Benedetto XVI nella sua omelia - ricorda il vescovo - sono per noi un prezioso lascito. Il Papa Benedetto richiamò la nostra comunità diocesana a promuovere la vita cristiana». Il Papa durante l'omelia sottolineò: «Oggi mi accoglie un'antica Chiesa, esperta di relazioni e benemerita per l'impegno nei secoli di costruire la città dell'uomo a immagine della Città di Dio. In terra di Toscana, la comunità aretina si è infatti distinta molte volte nella storia per il senso di libertà e la capacità di dialogo tra componenti sociali diverse.

Papa Benedetto XVI a Arezzo
Papa Benedetto XVI a Arezzo

Grosseto

«Ringraziamo il Signore per i benefici che gli ha concesso in vita e per il servizio che ha reso al Vangelo e alla Chiesa come teologo, vescovo, prefetto per la dottrina della fede e infine come vescovo di Roma, ufficio che ha assolto fino alle dimissioni nel 2013. Di lui custodiremo la finezza d'animo, la profondità teologica, la mite capacità di portare avanti i vari servizi a cui è stato chiamato». Così, in una nota, il vescovo Giovanni Roncari che, unitamente alle Chiese diocesane di Pitigliano-Sovana-Orbetello e di Grosseto, si unisce a tutta la Chiesa nella preghiera di suffragio per il Papa emerito Benedetto.

Betori

"L'Arcivescovo di Firenze e con lui tutta la Chiesa fiorentina si associano alla preghiera con cui la Chiesa universale accompagna il Papa emerito Benedetto XVI all'incontro con il Padre Celeste. Alla preghiera si unisce il rendimento di grazie a Dio per averci donato in lui un testimone della verità, un maestro della fede, un umile pastore, dal temperamento mite e gentile, premuroso verso tutti, servitore della Chiesa nell'esercizio fedele del ministero petrino fino al gesto innovatore della rinuncia. La memoria della sua persona e del suo magistero resterà sempre viva tra noi". Così in una nota l'arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori.

Giani

"La morte di Benedetto XVI, primo Papa emerito della storia, è una morte che ci rattrista. Oltre ai suoi grandi studi teologici Joseph Ratzinger passerà alla storia come il primo Papa che dopo sei secoli ha avuto il coraggio di dimettersi durante il suo mandato, lo ricorderemo per questo". Così Eugenio Giani, presidente della Toscana.

Nardella

"La morte di Papa Benedetto XVI ci richiama tutti a riflettere sui valori profondi della spiritualità e dell'essere umano. Ciascuno di noi, con i propri limiti e le proprie fragilità, è chiamato a gesti e pensieri di responsabilità e di attenzione al prossimo, in difesa della dignità della persona umana", scrive sui social il sindaco di Firenze, Dario Nardella.

Le suore di Rosano

"È un grande dolore. Lui ci ha sempre insegnato che il Signore vede le cose sopra di noi e fa quello che è bene per ognuno di noi, per la Chiesa, per Lui. Siamo serene, ora ha raggiunto il fine della sua vita". Lo ha detto madre Stefania, badessa del monastero delle benedettine di Rosano, alle porte di Firenze, dove il Papa Emerito dal 1985 e per diversi anni quando era cardinale, almeno una volta l'anno si recava trascorrendo una giornata con le suore benedettine, quasi sempre per la festa del Corpus Domini. E proprio in quel monastero ha celebrato nel 2001, insieme con il fratello Georg, il cinquantesimo della loro ordinazione sacerdotale. In quell'occasione le suore gli regalarono una mitria e una casula. Anche a Giovanni Paolo II le suore benedettine avevano ricamato quattro mitrie e, appena conosciuto il suo stemma iniziarono a lavorare per quella di Benedetto XVI. "Invece di parlarne tanto bisogna imparare a vivere tutto quello che ci ha insegnato", ha concluso la madre badessa. Le suore di Rosano avevano realizzato la casula usata da Papa Giovanni Paolo II in occasione di una messa di canonizzazione e che è stata indossata da Papa Benedetto XVI per la messa di inizio pontificato in Piazza San Pietro. Il paramento sacro fu ricamato con fili color oro antico.

Fiesole

"Insieme alla commozione per la dipartita di Benedetto XVI, chiarissimo testimone delle cose ultime, vogliamo spiritualmente condividere la sua gioia per l’incontro con Colui di cui ha tanto parlato, insegnato, scritto in tutta la sua vita con una profondità di contemplazione sublime. Lui - afferma Stefano Manetti, vescovo di Fiesole - che si presentò come un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore va adesso, come dice il vangelo, a prendere parte alla gioia del suo Signore, riservata ai servi buoni e fedeli e noi gli rimarremo grati per il suo instancabile servizio alla verità".

Siena

Commosso il ricordo del cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle Val D'Elsa-Montalcino e vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza: "Le Chiese di Siena-Colle Val D'Elsa-Montalcino e di Montepulciano-Chiusi-Pienza ricordano con devozione e affetto il Papa emerito Benedetto XVI per il quale invitiamo a pregare in tutte le nostre comunità nelle celebrazioni di oggi e domani. Vogliamo ricordarlo utilizzando una sua frase ormai famosa 'umile lavoratore nella vigna del Signore', questo è lo spirito che lo ha guidato nel suo pontificato e nella sua rinuncia ad esso". "Il Signore - aggiunge il cardinale - ci ha donato un grande uomo come Benedetto XVI  e come ha sottolineato Papa Francesco, la sua è stata una testimonianza  di amore e di fedeltà alla Chiesa di Cristo. Il suo pontificato ha posto le basi per quello di Papa Francesco per un percorso di grande unità e condivisione nella Chiesa".

Prato

"Un modello di servizio da coltivare e imitare, personalmente e come comunità cristiana". Così il vescovo di Prato, Giovanni Nerbini, ricorda il papa emerito Benedetto XVI. "È stato un uomo dotato di una grandissima umanità e stile, ha lasciato l’esempio di come si serve la Chiesa. La scelta inattesa delle sue dimissioni dimostrarono la tempra e il valore di un uomo che si è messo da parte mettendo al primo posto il bene della Chiesa. È stato un fine intellettuale e un grandissimo teologo, ha partecipato al Concilio e ci ha insegnato a metterlo in pratica, prima da vescovo, poi da cardinale prefetto per la Dottrina della fede e infine da Papa. Mi sento anche di dire – afferma Nerbini – che in questi ultimi anni qualcuno ha cercato di strumentalizzare la sua figura anteponendola a quella di papa Francesco, ma lui si è sempre sottratto con fine eleganza".

Traccia un ricordo di Benedetto XVI anche il vescovo emerito di Prato Franco Agostinelli, che ha avuto modo di incontrarlo nel corso della visita ad limina compiuta dai vescovi toscani. "Per me e per la Chiesa universale papa Benedetto era un riferimento culturale e teologico, ci sentivamo sicuri con lui, le sue parole erano sagge e indicavano la strada da percorrere. Per questo quando rassegnò le dimissioni ci fu un senso di smarrimento – ricorda Agostinelli – ma poi capimmo la portata di quel gesto di grande umiltà. Ho stimato papa Benedetto per la sua semplicità, quando lo incontrai con i vescovi toscani fu molto attento alle nostre osservazioni. Lo ricordo come una persona cortese dotata di grande umanità".

Con un comunicato interno alla diocesi, il vicario generale monsignor Daniele Scaccini ha inviato un messaggio ai sacerdoti chiedendo di ricordare il papa emerito nelle celebrazioni di sabato 31 dicembre. Questa mattina, appresa la notizia della morte di Benedetto XVI, molte chiese pratesi hanno suonato le campane in segno di lutto.

L'imam di Firenze

'Nel momento più difficile del dialogo cristiano-islamico'', dopo la lectio magristralis all'università di Ratisbona di Papa Benedetto XVI, ''come Ucoii abbiamo scelto di rafforzare la via del dialogo e abbiamo sempre visto in Papa Benedetto XVI una grande apertura nonostante ci fossero opinioni diverse''. Così l'imam di Firenze Izzedin Elzir, presidente dell'Unione delle Comunità islamiche d'Italia (Ucoii) quando Ratzinger era Pontefice in carica. ''Il mondo islamico decise, dopo un intervento non condivisibile, di interrompere il dialogo con il mondo cattolico. Come Ucoii abbiamo deciso, al contrario, di rafforzare il dialogo e lui non si è tirato indietro'', ha aggiunto. ''Porgo le mie condoglianze ad amici e fratelli cristiani, cattolici'', prosegue Elzir sottolineando come sia ''difficile trovare una figura come lui''. L'imam vuole poi ''ricordare la sua dignità come essere umano'' e che ha dimostrato ''quando si è dimesso. C'è sempre da molto imparare da personaggi come lui, che alla storia hanno dato un esempio su cui riflettere''.

Mazzeo

"Resterà nella storia per la sua scelta di dimettersi nel 2013 lasciando la strada a Bergoglio e al periodo dei due Papi. Oggi diciamo addio a Benedetto XVI Joseph Ratzinger". Così sui social Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana.