‘Ndrangheta: sequestro di beni per 8 milioni fra Crotone e Perugia

Sequestrati beni, assetti societari e rapporti finanziari: un patrimonio accumulato da operazioni illecite

Pattuglia della Polizia (immagine di repertorio)

Pattuglia della Polizia (immagine di repertorio)

Perugia, 3 febbraio 2022 - La Polizia di Stato di Perugia e Crotone ha sequestrato beni, assetti societari e rapporti finanziari, per un valore complessivo di 8 milioni di euro,  ai sensi della normativa antimafia, emessi su proposte formulate dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro congiuntamente ai questori delle due province.

L'operazione nasce nel quadro della strategia di contrasto all’accumulazione dei patrimoni illeciti da parte delle consorterie mafiose intrapresa dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato. Il sequestro  dei beni è riconducibile agli eredi di un esponente di vertice della cosca "Trapasso" di San Leonardo di Cutro (Crotone) e a un imprenditore calabrese, entrambi considerati elementi di riferimento nel territorio umbro per gli affiliati alla citata consorteria mafiosa e a diverse altre famiglie di 'ndrangheta dell'area ionico - catanzarese.

Secondo il prefetto Francesco Messina, Direttore Centrale Anticrimine, questa operazione di confisca dei patrimoni guadagnati in modo illecito va a completare il lavoro della Polizia di Stato contro le organizzazioni criminali. E la strategia può considerarsi di successo visto il risultato conseguito dagli agenti della Polizia di Perugia e Crotone con l’aiuto della Procura di Catanzaro. Dopo l’operazione il Prefetto Messina, ha sottolineato anche che la nuova sfida della Polizia di Stato è quella di aumentare la capacità di colpire i patrimoni delle associazioni mafiose. “L’attività e la collaborazione tra il Questore ed il Procuratore della Repubblica – afferma Messina- nell’emettere e eseguire le ordinanze di sequestro dei patrimoni, garantisce un livello di successo molto alto.” Messina ha ribadito che “innalzare la capacità di colpire i patrimoni accumulati dalle organizzazioni criminali è la nuova sfida dell’azione di contrasto della Polizia di Stato alla criminalità organizzata di stampo mafioso. La piena operatività del connubio Questore - Procuratore della Repubblica nella proposizione e nell’esecuzione delle misure di prevenzione patrimoniali congiunte è garanzia del raggiungimento del miglior risultato possibile. Il sequestro degli ingenti patrimoni illecitamente guadagnati completa il lavoro svolto dalla Polizia di Stato contro la componente militare di queste organizzazioni criminali e l’eccellente risultato conseguito sull’asse Perugia e Crotone con la Procura della Repubblica di Catanzaro, testimonia plasticamente la strategia adottata negli ultimi tre anni dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato grazie al Servizio Centrale Anticrimine e alle Divisioni Anticrimine delle Questure”.