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Morti sul lavoro, la classifica di Vega Engineering

A fine giugno si contano 362 infortuni mortali in occasione di lavoro e 140 in itinere: Arezzo con 2 morti su 150.569 occupati è in zona gialla

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Arezzo, 6 agosto 2025 –  A fine giugno si contano 362 infortuni mortali in occasione di lavoro e 140 in itinere. Lombardia, Veneto, Campania e Sicilia restano le regioni con il maggior numero di vittime totali. I settori più colpiti: Costruzioni, Attività Manifatturiere, Trasporti e Magazzinaggio e Commercio. In lieve calo il numero complessivo delle denunce di infortunio.

"Siamo uniti alla fine del primo semestre e il bilancio delle vittime sul lavoro è inaccettabile: si contano già 502 decessi, 33 in più dello scorso anno (+7%). Andando ad analizzare il dato più nel dettaglio, a fronte di una sostanziale invarianza degli infortuni mortali avvenuti in occasione di lavoro, si registra un aumento del 33% degli infortuni in itinere. Ma anche escludendo questi ultimi dalle statistiche, ben sette regioni sono in zona rossa e altre cinque in zona arancione. Ancora una volta i dati ci dicono che non riusciamo a ridurre il numero degli infortuni mortali sul lavoro, una piaga che si mantiene su valori sempre simili negli ultimi anni”. Così Mauro Rossato, Presidente dell'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre, anticipa i tratti principali dell'ultima indagine elaborata dal proprio team di esperti. 

A finire in zona rossa a giugno 2025, con un'incidenza superiore a +25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 15,1 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori), sono: Basilicata, Umbria, Trentino-Alto Adige, Sicilia, Puglia, Abruzzo e Campania. In zona arancione: Calabria, Valle d'Aosta, Veneto, Liguria e Piemonte. Nella zona gialla: Toscana, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Lombardia, Sardegna ed Emilia-Romagna. In zona bianca: Molise e Lazio.

Sono 502 le vittime sul lavoro in Italia, delle quali 362 in occasione di lavoro (2 in meno rispetto a giugno 2024) e 140 in itinere (35 in più rispetto a giugno 2024). Ancora alla Lombardia va la maglia nera per il maggior numero di vittime in occasione di lavoro (56). Seguono: Veneto (36), Campania (33), Sicilia (31), Piemonte (29), Puglia (27), Emilia-Romagna (24), Toscana (23), Lazio (19), Trentino-Alto Adige (12), Abruzzo, Calabria, Liguria e Umbria (10), Basilicata e Marche (8), Friuli-Venezia Giulia e Sardegna (7), Molise e Valle d'Aosta (1). (Nel rapporto allegato il numero delle morti in occasione di lavoro provincia per provincia).

IL FENOMENO INFORTUNISTICO PER ETÀ

L'Osservatorio mestrino elabora anche l'identikit dei lavoratori più a rischio per fascia d'età e lo fa sempre attraverso le incidenze di mortalità (per milione di occupati).

Nei primi sei mesi dell'anno, l'incidenza più elevata si registra nella fascia d'età degli ultrasessantacinquenni (47,3) e in quella compresa tra i 55 ei 64 anni (24,4), seguita dalla fascia di lavoratori tra i 45 ei 54 anni (15,6).

Numericamente la fascia più colpita dagli infortuni mortali in occasione di lavoro è quella tra i 55 ei 64 anni (130 su un totale di 362).

DONNE E INFORTUNI MORTALI

Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro sono 21, mentre 22 hanno perso la vita in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro. In totale sono 43 le donne decedute nei primi sei mesi.

LAVORATORI STRANIERI: RISCHIO MORTALE PIÙ CHE DOPPIO

Sono 108 gli stranieri vittime di infortuni sul lavoro, su un totale di 502; 75 sono deceduti in occasione di lavoro e 33 in itinere. Il rischio di morte sul lavoro risulta essere doppio rispetto a quello per gli italiani. Infatti, gli stranieri registrano 29,8 morti ogni milione di occupati, contro i 13,4 italiani.

SETTORE E GIORNO PIÙ PERICOLOSI

Alla fine di giugno 2025 il settore più colpito è quello delle Costruzioni, con 53 decessi in occasione di lavoro, seguito da Attività Manifatturiere (50), Trasporti e Magazzinaggio (47) e Commercio (38).

Il lunedì è il giorno più luttuoso della settimana, ovvero quello in cui si sono verificati più infortuni mortali nei primi sei mesi dell'anno (22,7%). Seguito dal venerdì (19,3%) e dal martedì (17,1%).

Guardando alle tabelle provinciali la città di Arezzo si trova in zona gialla, al 30 giugno 2025. 

Arezzo è al 58esimo posto per incidenza dei morti sugli occupati in zona gialla, 13,3 l'indice di incidenza con 2 morti su 150.569 occupati

Al 31 agosto 2024 la città era all'85esimo posto incidenza 13,1 morti 2 su un po' più di occupati 152.987 ma in zona bianca

(Giallo: regione con un'incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell'incidenza media nazionale e il valore medio nazionale, bainco: Incidenza < 0,75 Im)