Pazzo meteo, in Toscana non è finita: temperature ancora in calo. Allarme agricoltura

In giornata andrà meglio, ma dopo il tramonto si scende. Previsti 2 gradi a Lucca, in quota si va ampiamente sottozero

Monte Prato Fiorito (foto Borghesi)

Monte Prato Fiorito (foto Borghesi)

Firenze, 6 maggio 2019 - L'inverno è arrivato. Sarà che in queste settimane i fan del Trono di spade sono in subbuglio per via della messa in onda dell'ultima stagione della popolare serie tv, certo che il motto della fiction ci sta benissimo in questo strano maggio invernale che sta sorprendendo la Toscana. Più di sessant'anni che non succedeva, spiegano gli esperti. Colpa della massa di aria fredda scesa dal Polo Nord, con buona pace di chi continua a credere che il riscaldamento globale non esista (e invece queste follie climatiche ne sono diretta conseguenza). E, strano ma vero, non è ancora finita: se nel pomeriggio le massime resteranno sotto la media del periodo, ma comunque saranno almeno dignitose, le previsioni del Consorzio Lamma indicano che dopo il tramonto ci sarà un repentino calo delle minime che nella giornata di martedì saranno davvero gelide. Qualche esempio: previsti 2 gradi a Lucca, 3 a Grosseto e Arezzo, 4 gradi di minima a Prato, Pistoia, Pisa e Siena. Il cielo sarà sereno, poi la nuvolosità tenderà ad aumentare e finalmente le minime risaliranno nella giornata di mercoledì. Attenzione però: giovedì caleranno le massime perché è attesa una perturbazione che porterà pioggia  e temporali.

SOTTOZERO - Riguardo a questo lunedì, ci sono ben 21 stazioni meteo che hanno toccato temperature sottozero nella nottata, ovviamente tutte in quota, ma i dati fanno comunque impressione. Anche perché in pianura le minime sono state generalmente comprese fra 4 e 6 gradi. A maggiori altitudini si sono raggiunti -5,2° a Foce a Giovo (Lucca), a 1.674 metri di altezza, -5° al Passo Radici (Lucca), -3,3° sulla vetta dell'Amiata e -2,6° a Boscolungo (Pistoia).

E così tra domenica e lunedì la Toscana ha conosciuto uno stranissimo inverno fuori stagione. 

Straordinario il paesaggio in provincia di Lucca, con la Garfagnana completamente imbiancata e con oltre mezzo metro di neve caduto all'oasi di Lamastrone.

In provincia di Pistoia neve fino a circa 700 metri di quota. All’Abetone e in Val di Luce, alle 18 di domenica, erano caduti 40- 50 centimetri di neve, come alla Doganaccia. Imbiancate anche altre zone: da Orsigna a Le Piastre a Sambuca.

L'Appennino si è imbiancato anche in provincia di Prato, dove gli abitanti di Montepiano, ultima sosta prima di entrare in Emilia, ricordano che da decenni non si vedeva la neva a maggio (NEVE A VERNIO - LE FOTO).

Ovviamente non poteva mancare l'Alto Mugello, dove colpiscono le immagini di Marradi (Firenze) completamente imbiancata (VIDEO).

Splendide le immagini delle Alpi Apuane innevate (Massa, l'orto botanico imbiancato: VIDEO - FOTO) che fanno da cornice alla costa apuo-versiliese (ma al di là della bellezza ci sono stati anche i problemi, come la chiusura di una strada per Liccinaa Nardi a causa della caduta di alberi).

Viareggio e in Versilia ci sono state spolverate di neve nella zona di Arni, nel comune di Stazzema, al confine con la provincia di Massa e la Garfagnana e qualche fiocco anche nell’entroterra fra Seravezza, Pietrasanta e Camaiore. Sulla costa una mareggiata ha mangiato alcuni metri di spiaggia. Rinviato inoltre il Palio dei Micci di Querceta.

L'ALLARME DEGLI AGRICOLTORI - "Se stanotte la colonnina di mercurio scenderà di nuovo sotto lo zero, sarà un disastro", afferma Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana. Le temperature in picchiata stanno mettendo in serio pericolo tutto il settore agricolo. Un'anomalia climatica, che non si verificava dal 6 maggio 1957 e che torna esattamente dopo 62 anni rischiando di colpire duramente le produzioni toscane nel momento più delicato, quello delle fioriture e delle germogliazioni. "Se la perturbazione di origine artica nelle ore notturne non ci darà una tregua, tutte le nostre coltivazioni saranno danneggiate in maniera irreparabile. Questo significa che non solo perderemo le produzioni ortofrutticole, ma che anche viti e olivi subiranno le conseguenze del gelo in una fase cruciale del loro sviluppo. E i produttori si ritroveranno in ginocchio".