MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

7 marzo 1965, la prima messa in italiano

È stato uno dei risultati più significativi della stagione conciliare

Papa Paolo VI (foto Ansa)

Firenze, 7 marzo 2022 - Era il 7 marzo 1965, prima domenica di Quaresima. Chi quel giorno andò a messa ha potuto, con gioia e sorpresa, per la prima volta rispondere, cantare e pregare in italiano.

Un “grande Papa della modernità”, così Papa Francesco ha definito Papa Paolo VI, che promulgò il 4 dicembre 1963 la costituzione del Sacrosanctum Concilium emanata dal Concilio Vaticano II. Costituiva il punto di partenza della riforma liturgica della Chiesa cattolica e al posto del latino, autorizzava nel mondo l’uso della lingua parlata nelle letture e in diverse parti della messa. Esattamente 57 anni fa entrava in vigore questa coraggiosa riforma. “La Chiesa ha sacrificato tradizioni di secoli per arrivare a tutti – disse Paolo VI presiedendo la prima Messa in italiano nella parrocchia romana di Ognissanti sull’Appia Nuova -. Questa domenica segna una data memorabile nella storia della Chiesa perché la lingua parlata entra ufficialmente nel culto liturgico”. Un “avvenimento”, come lo definì lo stesso Papa Montini, che senza tradire la tradizione, sottolineava l’apertura e la forza evangelizzatrice della liturgia ecclesiastica. Papa Paolo VI morì il 6 agosto 1978, in quello che passò alla storia come l’anno dei tre Papi. Poiché in meno di due mesi vide prima la scomparsa di Montini, il 26 agosto l’ascesa al soglio petrino di Giovanni Paolo I, Albino Luciani, il ‘Papa del sorriso’, che però vi rimase per soli 33 giorni, morendo del tutto inaspettatamente il 28 settembre. E infine l’elezione di Giovanni Paolo II, il polacco Karol Wojtyla, primo Papa straniero dopo oltre quattro secoli e mezzo e primo Papa proveniente da un Paese dell’Est a regime comunista. Che guidando la Chiesa per quasi 27 anni, in uno dei pontificati più lunghi e densi della storia, traghettò la barca di Pietro verso il Terzo Millennio.

Nasce oggi

Anna Magnani nata il 7 marzo 1908 a Roma. Figura chiave del neorealismo italiano e attrice simbolo del cinema italiano di fama mondiale, è considerata una delle maggiori interpreti femminili della storia e una delle figure preminenti della romanità cinematografica. Ha lavorato in film capolavoro, celebri le sue interpretazioni in ‘Roma città aperta’, ‘Mamma Roma’, ‘La rosa tatuata’. Conquistò Hollywood e tra i tanti premi, nel 1956 ha vinto l’Oscar come miglior attrice protagonista: è stata la prima attrice non di lingua inglese ad essere insignita di questo prestigioso riconoscimento. Al suo truccatore disse: “Lasciami tutte le rughe, non me ne togliere nemmeno una, ci ho messo una vita a farmele venire”.