ELETTRA GULLE'
Cronaca

Mensa universitaria, pasti più cari: e le fasce Isee saranno rimodulate

Da marzo aumentano i costi. Moretti (Dsu): "Colpa dell’Iva"

Marco Moretti, presidente di Dsu Toscana: «Abbiamo cercato di non incidere sui ceti meno abbienti»

Firenze, 4 gennaio 2017 - Il nuovo anno porta una brutta notizia per gli studenti. Dal primo marzo, aumenta il costo della mensa universitaria. La tariffa minima di 2,80 euro sarà non più fino a 36mila euro di Isee, ma fino a 22mila, soglia che anche per le borse di studio è ritenuta limite per individuare le «fasce bisognose». Per i più ‘benestanti’, ovvero per chi dichiara un Isee superiore ai 75mila euro, il pasto aumenta di 50 centesimi: da 4 euro salirà a 4,5. Novità di non poco conto, la nuova fasciazione prevede una maggiore progressività per rendere l’incremento un po’ più equo. Sulla scia di quanto a suo tempo fatto da UniFi sulle fasce universitarie, anche il Dsu ha optato per un aumento degli scaglioni. Anzi, per un raddoppio, visto che le fasce passano da tre a sei. Un esempio? Adesso, tra 36mila e 75mila euro Isee si paga 3 euro. Da marzo, continueranno a sborsare la stessa cifra i ragazzi le cui famiglie dichiarano un reddito compreso tra 22mila e 30mila. Da 30mila a 45mila scatta un aumento di 50 centesimi. Che lievita ad 80 per la fascia tra 45mila e 60mila. 

«Un’operazione necessaria – sospira il direttore del Dsu Toscana Marco Moretti –. Abbiamo deciso di agire non incidendo però troppo sui ceti meno abbienti». La manovra è stata approvata in seguito ai rilievi fatti dall’Agenzia delle Entrate in merito al trattamento dell’Iva. L’Agenzia ha chiesto la bellezza di 3milioni di euro per il 2016. Una botta mica da poco. Tant’è che la Regione è corsa subito a ripari dando 2milioni al Dsu. «Pur nelle ristrettezze – ha detto alcuni giorni fa la vicepresidente della Regione Monica Barni, – abbiamo deciso di reperire questi soldi per non venir meno all’impostazione di base delle nostre politiche sul diritto allo studio». Altrimenti, non sarebbe stato possibile coprire, come avviene da più di dieci anni, il 100% delle borse di studio. Quest’anno in Toscana si è raggiunto il numero record di 14.470 borsisti, pari a 1.800 in più di un anno fa. C’è poi la borsa servizi per venire incontro a chi supera di poco il limite di 22mila euro Isee. «Abbiamo avuto 800 richieste – dice Moretti –. Per ora ce la facciamo a coprire le prime 500».