
Giorgia Agostini del Podere Valzerino in Maremma dove si produce luppolo
Un luppoleto in Maremma. In mezzo a distese di viti e olivi che rappresentano i ‘gioielli’, in fatto di colture agricole, dell’intera area. Eppure Giorgia Agostini, con il suo Podere Valzerino, ha vinto la sua scommessa di coltivare luppolo in terra maremmana, prima esperienza in assoluto per la zona, ottenendo risultati decisamente positivi a soli quattro anni di distanza dall’avvio della sua avventura.
Avventura che, commossa fino alle lacrime, ha raccontato ieri pomeriggio durante il panel dedicato all’imprenditoria giovanile in agricoltura, a Palazzo Strozzi Sacrati, nell’ambito di AgroFutura Festival nato da un progetto di Qn La Nazione e il Resto del Carlino, in collaborazione con le Regioni Toscana ed Emilia-Romagna: "La mia vita – ha spiegato rispondendo alle domande della giornalista de La Nazione Ilaria Ulivelli – era incanalata in tutt’altra direzione. Io, infatti, nasco come ragioniera e vivevo a Milano ma nel 2008, per amore, mi sono trasferita a Grosseto dove c’erano 27 ettari di terreno di proprietà dei miei nonni. Pensando al loro possibile utilizzo ho maturato l’idea della coltivazione del luppolo, visto che la quasi totalità del luppolo anche oggi viene acquistato dall’estero. Per questo, nel 2016, ho presentato il progetto per la realizzazione di un luppoleto al Programma di Sviluppo rurale della Regione Toscana, una sorta di ultima chiamata alla soglia dei 40 anni, finendo, però, bassissima in graduatoria".
Un sogno, quello di Giorgia, che dunque pare destinato ad arenarsi ma accade qualcosa che rimette tutto in gioco: "Due anni dopo – ha proseguito infatti la protagonista della storia – sono stata ripescata. Inizialmente ho avuto qualche titubanza, anche perché avevo due bambine piccole, ma poi ho deciso di mettermi in gioco nella realizzazione del luppoleto con 2400 piante". Piano piano, è il caso di dirlo visto che il ciclo di produzione è di tre anni, i risultati si sono visti ed è stata realizzata anche la prima birra del Podere Valzerino.
"In realtà – ha detto ancora – quello che vorrei far sapere e questo sarà un obiettivo futuro è che il luppolo non è utilizzato solo per la birra, anche se questa è la destinazione più comune e più nota, ma può avere impieghi anche nella farmaceutica, nella nutraceutica, nella ristorazione e come pianta officinale. Mi piacerebbe poter concretizzare l’uso del prodotto anche in questi campi".
Per un sogno realizzato anche una finalità sociale: "Nel podere – ha sottolineato Giorgia – è stata creata anche una stanza solidale in collaborazione con il carcere di Massa Marittima ed i detenuti vengono a lavorare con noi condividendo il nostro progetto e il nostro sogno".