Novanta anni fa nasceva la prima lavanderia automatica. Curiosità e miti da sfatare sul bucato

Trucchi, segreti e consigli per un lavaggio veloce ed ecologico

Una lavanderia automatica (Foto archivio Ansa)

Una lavanderia automatica (Foto archivio Ansa)

Firenze, 18 aprile 2024 – Oggi le lavanderie automatiche a gettoni sono ovunque nelle grandi città, e stanno prendendo piede anche nei piccoli paesi. Ma prima del 18 aprile del 1934 non esistevano. Quel giorno di 90 anni fa infatti apriva in Texas la prima lavanderia self service della storia. Il successo fu immediato, tant’è che si diffuse negli Stati Uniti, in Canada e persino in Australia. In Gran Bretagna invece arriverà solo 15 anni dopo.

Eppure, sul bucato, resistono ancora molti luoghi comuni. A sfatarli ci ha pensato Patric Richardson nel libro ‘La magia del bucato’. 

Mito: la candeggina è ottima per sbiancare i tessuti bianchi ingialliti. Macché! Anzi, semmai la candeggina è ciò che provoca l’ingiallimento. I tessuti bianchi sono candidi perché sono tinti, e la candeggina rimuove la tintura, riportandoli al loro colore originale, che nel caso del cotone è écru. 

Mito: il sapone per piatti funziona benissimo per togliere le macchie. Il sapone per piatti ha una formulazione specifica studiata per rimuovere l’unto, come quello rimasto nella teglia dopo aver cotto al forno i mac & cheese. Non è però studiato per eliminare le macchie dal vostro maglione preferito, e la sua composizione chimica è troppo aggressiva per praticamente tutti i tessuti. In effetti, può addirittura rovinare alcuni indumenti. 

Mito: collant e calzamaglie andrebbero lavati a mano. Buttateli piuttosto in un sacchetto di rete salvabucato e lavateli con i capi del colore corrispondente (bianchi, neri, freddi, caldi). Poi appendete ad asciugare. 

Mito: le camicie eleganti vanno sempre stirate. In realtà, la scelta è libera. A dirla tutta, non sono poche le persone a cui il look un po’ stropicciato non dispiace: è un diritto anche quello. 

Mito: se un maglione si è un po’ sformato, conviene lavarlo anche se non è sporco. Per fortuna, non è così. Appendete il maglione e usate un ferro verticale a vapore per ripristinarne la forma ideale.

Nel suo libro Richardson spiega che bisogna evitare temperature calde, così come le fredde e che tiepido e rapido è meglio, utilizzando il programma express. Sconsiglia nettamente l'utilizzo di pods ossia le capsule predosate concentrate (concentrate anche di chimica), di candeggina (che sostituisce con puro percarbonato di sodio al 100% da mescolare con acqua). Per le macchie consiglia di affidarsi a prodotti casalinghi come alcol al 70% e aceto. L’altro consiglio è di usare un ciclo breve, i capi perderanno meno pelucchi, che non finiranno sugli altri vestiti, sporcandoli, o, peggio ancora, in mari e fiumi dopo lo scarico. E, per assurdo, la centrifuga rapida è più delicata sui tessuti: procura meno strappi e danni, rispetto a un ciclo più lento. I capi, anche delicati, rimangono incollati alle pareti del cestello mentre l’acqua viene strizzata via. Se il ciclo di centrifuga è più lento, i vestiti vengono sballottati in giro, e quindi si consumano e rovinano più facilmente.

Nasce oggi

Giusy Ferreri nata il 18 aprile del 1979 a Palermo. La nota cantautrice compie oggi 45 anni. Ha detto: “La felicità è come un’altalena: decidi sempre tu quando scendere”.