
ponte buriano
Arezzo, 10 luglio 2025 – Nel libro "La Gioconda svelata" viene, poi, riservato uno
spazio importante a un disegno recuperato sotto un dipinto del pittore El Greco: uno sconosciuto studio preparatorio di Leonardo che propone una Gioconda più giovane e con colonne ai lati. La sua autenticità venne certificata negli anni sessanta del secolo scorso dal grande studioso
leonardesco Carlo Pedretti. Tra le scoperte raccontate e descritte ci sono il ritrovamento delle lettere
"S" ed "L" negli occhi della Monna Lisa e del numero 72 in una delle arcate del ponte dipinto nella parte destra del paesaggio. Messaggi enigmatici lasciati da Leonardo.
L'approfondimento dei diversi significati del 72, in particolare quello cabalistico, dischiuderebbe una nuova e avvincente rilettura della Gioconda e rinvierebbe al
dipinto "Angelo incarnato". realizzato dal genio del Rinascimento
probabilmente alla fine del Quattrocento, avvalendosi del Salai come modello. In tempi più recenti Vinceti si è dedicato anche alla ricerca del percorso dell'ultimo
viaggio che Leonardo intraprese da Roma fino ad Amboise,
attraversando il passo del Moncenisio nei pressi di monte Rocciamelone.
Un particolare riproposto nella Gioconda. In ultimo, ma non
per importanza, la scoperta che quello dipinto a fianco della Monna Lisa sarebbe il ponte Romito di Laterina, in provincia di Arezzo. Con "La Gioconda svelata", Silvano Vinceti rilancia un dibattito mai davvero sopito: chi ha davvero dipinto la donna più famosa
della storia dell'arte? È possibile che il quadro al Louvre sia 'solo' una copia straordinaria, realizzata dal Salai e scambiata per secoli per l'originale? Se così fosse, dov'è finita la vera Gioconda di Leonardo? Una domanda destinata a infiammare storici, critici e appassionati per molto tempo. E che a metà settembre si riproporrà a Roma, in piazza Navona, dove il libro "La Gioconda svelata" diventerà una mostra immersiva.