"La crisi riduce anche la sicurezza sul lavoro"

Dalida Angelini, segretaria della Cgil Toscana: "Troppe vittime, la prevenzione è un investimento, non un costo"

Dalida Angelini

Dalida Angelini

Firenze, 3 febbraio 2021 - Dalida Angelini, segretaria generale di Cgil Toscana: tre morti sul lavoro in Toscana in pochi giorni... "E’ un campanello d’allarme che suona e ha suonato troppo spesso anche in passato. Intanto esprimo il cordoglio e la solidarietà alle famiglie colpite, da parte mia e di tutta la Cgil Toscana. Le nostre strutture sono a disposizione per il massimo sostegno possibile". Quanto incide la crisi sulla sicurezza del lavoro? "Ogni morte sul lavoro è inaccettabile: non si può mai abbassare la guardia. Nei momenti di crisi economica la sicurezza sul lavoro è più a rischio, si pensa più alla produttività: ecco, è un errore fatale". Il divieto di licenziare a fine marzo potrebbe saltare, col rischio quindi di altri precari sul mercato del lavoro. "La crisi ha reso i lavoratori più deboli nel mercato del lavoro e tanti di loro anche in Toscana temono di perderlo. Ciò non aiuta di certo a migliorare la sicurezza sul lavoro. Faremo di tutto per ottenere la proroga del divieto dei licenziamenti. Ma non basta. Siamo in una fase di transizione e di riorganizzazione per le imprese, ci sarà una riqualificazione del lavoro e dovremo fare i conti con la digitalizzazione. Occorrerà quindi accompagnare questa fase con ammortizzatori sociali per i lavoratori". In Toscana si può fare di più? "Puntare sulla sicurezza è un investimento, non un costo, voglio dirlo soprattutto alle imprese. Va capovolta la prospettiva dominante degli ultimi decenni da parte delle aziende. La pandemia lo ha dimostrato: laddove c’erano protocolli di sicurezza, ed erano applicati, il sistema di protezione ha retto. C’è l’esigenza di una formazione vera sui lavoratori. Spesso quelli che si infortunano sul lavoro sono giovani, non italiani, precari. La sicurezza si lega alla qualità e alla situazione contrattuale dei lavoratori, alla qualità dei luoghi di lavoro. Occorrono più coordinamento tra gli enti preposti, controlli e prevenzione assumendo personale dedicato, investimenti. Con la Regione, per migliorare la sicurezza, abbiamo vari tavoli aperti e progetti specifici, come quello ‘Lavoro sicuro’ nella Toscana centrale e come quello sul settore del marmo, modelli da replicare". La giungla degli appalti non favorisce la sicurezza. "Nel momento in cui il lavoro viene esternalizzato, magari reso più precario e sottopagato, si rischia l’allentamento sulla sicurezza. Chi lavora in uno stesso sito, con mansioni simili, deve avere stessi diritti e tutele. Basta con insopportabili disparità. Una priorità è poi il tema legalità".