ANGELA BALDI
Cronaca

Ispettori del lavoro: “Siamo solo 12 in tutta la provincia, impossibile garantire la sicurezza”

Lunedì lo sciopero dei funzionari: “Chiediamo più tutele e investimenti”

cantiere

Arezzo, 28 ottobre 2023 – Duemila cinquecento infortuni sul lavoro nei primi sette mesi dell’anno, tre mortali. E pensare che a vigilare su una popolazione di oltre 300mila persone, di cui circa la metà occupate, sono appena 12 ispettori del lavoro. Funzionari che si considerano lavoratori di serie B. Ecco perchè i dipendenti dell'Ispettorato del lavoro sono pronti a scioperare le braccia.

Nicola Fedele, funzionario dell’Ispettorato del lavoro di Arezzo, quanti sono gli ispettori in città?

“Il personale effettivo in forza ad Arezzo è pari a 23 unità, solo 12 sono ispettori del Lavoro a presidio dell’intera provincia aretina, a fronte di un organico atteso per il medesimo ufficio di 50 unità come previsto da un decreto dirigenziale. Tutto ciò a fronte di una popolazione di oltre 300mila persone. Sono diminuiti anche gli ispettori di Inail e Inps. Con questo organico dovremmo vigilare sulla sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Per questo è stato indetto lo sciopero nazionale?

“Ci sarà una larga adesione da parte dei lavoratori dell’Ispettorato del Lavoro di Arezzo, come nel resto d’Italia, allo sciopero indetto da tutte le sigle sindacali per la giornata del 30 ottobre. E’ la terza volta, in un anno e mezzo, che il personale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro è costretto a dover scioperare per l’incapacità, da parte delle Istituzioni tutte, di dotare l’Ente di autonomia strutturale, funzionale ed economica, che possa consentire un reale ed efficace presidio sui territori. Lo sciopero del 30 ottobre non interrompe lo stato di agitazione di tutto il personale almeno fino a quando non saranno messe in campo azioni concrete tese a risolvere le criticità evidenziate e a riconoscere alla vigilanza sul lavoro il ruolo che merita”.

Incontrerete anche il Prefetto?

“Una delegazione dei dipendenti dell’Ispettorato del Lavoro di Arezzo, sarà ricevuta lunedì dal Prefetto Maddalena De Luca alla quale saranno rappresentate le difficoltà lavorative in cui versano gli uffici territoriali dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro ormai sotto organico da anni. Alla stessa sarà consegnato un documento ufficiale condiviso da tutte le sigle sindacali, da inoltrare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per sollecitare la valorizzazione del personale: in particolare i lavoratori rivendicano più attenzione alla categoria attraverso investimenti importanti in termini di risorse umane e strumentali necessari a garantire su tutto il territorio nazionale una proficua lotta agli infortuni sul lavoro e la tutela delle condizioni di lavoro”.

I numeri di infortuni e morti sul lavoro restano sempre alti?

“Vale la pena ricordare che in Italia, nei primi sette mesi del 2023, le morti sul lavoro sono state ben 559: un numero altissimo-ed assurdo- per costi di vite umane. L’edilizia il settore più a rischio. D’altra parte, il numero esiguo di unità ispettive a disposizione del territorio aretino non è sufficiente a garantire un’adeguata tutela in materia di lavoro e legislazione sociale a contrasto di fenomeni gravi quali lavoro nero, caporalato, e mancato rispetto delle normative nazionali a tutela della sicurezza dei luoghi di lavoro”.

Cosa occorre?

“Sono indispensabili -e urgenti- investimenti in termini di risorse umane e strumentali. E’ ora che le Istituzioni pubbliche si assumano le loro responsabilità politiche dando prova di voler davvero tutelare il lavoro, al di là di meri proclami e spot televisivi, cui però poi non fanno seguito azioni concrete di valorizzazione e sostegno al personale preposto ai controlli sul territorio”.