
Un autobus
Firenze, 19 giugno 2020 - La guerra del Tpl (trasporto pubblico locale) in Toscana si arricchisce di un nuovo capitolo: prima la notizia dell'indagine a carico di Enrico Rossi e altre sei persone riguardo alla gara per il Tpl, poi il contrattacco di Rossi che ha presentato un esposto contro Mobit e la Regione che ha avanzato una causa civile da 34 milioni di euro.
Ebbene, oggi prende la parola One Scarl, il raggruppamento di aziende nato per effettuare servizi durante il “contratto ponte”. E che reclama dalla Regione 110 milioni di euro, l’importo che secondo One Scarl dal 2018 a oggi "la Regione Toscana è in grave ritardo nell’erogare a favore delle aziende del Tpl toscane che compongono One Scarl. Ciò comporta difficoltà operative significative per le aziende, le quali sono impegnate quotidianamente sul territorio nel garantire il diritto alla mobilità nella complessa fase in atto - si legge in una nota - e per tutelare la regolarità dei pagamenti a beneficio dei lavoratori e dei fornitori del settore. I mancati introiti ammontano ad oggi ad oltre 113 milioni di euro, cifra composta dalla somma di molti crediti non pagati dalla Regione a partire dal 2018 e sui quali occorre fare chiarezza, nell’ottica della indispensabile trasparenza che cittadini e stakeholders legittimamente richiedono".
Nel dettaglio, spiega la nota, si tratta "di 97 milioni di corrispettivi dovuti per i servizi svolti durante il biennio di contratto ponte 2018/2019 e, successivamente, in atto d’obbligo nelle prime sei mensilità del 2020. A questa cifra si debbono aggiungere 15,8 milioni di euro di contributi residui per nuovi autobus già acquistati dalle aziende nelle annualità 2018, 2019 e 2020, durante le quali nonostante il perdurare della situazione di incertezza le aziende hanno continuato ad investire nel rinnovamento della flotta. In questo scenario già profondamente complesso e che pone le aziende in difficoltà evidenti, oltre ai citati 113 milioni di pesante debito della Regione Toscana nei confronti delle aziende, non possono essere trascurati gli ulteriori 32 milioni di euro di mancati ricavi da traffico registrati durante il lockdown per la pandemia Covid-19 (caratterizzata dal drastico calo dei passeggeri con punte fino al 90%) per i quali si auspicano concreti ed urgenti sviluppi di provvedimenti normativi sia a livello nazionale che regionale".