Grendi, seconda nave fra Marina di Carrara e Sardegna

Il gruppo intensifica gli investimenti nel porto apuano, dove ha da poco aperto un altro capannone. Musso: "Da febbraio 2020 saliremo a 4-5 partenze settimanali".

Costanza Musso, ad di M.A. Grendi dal 1828, trasporti e logistica

Costanza Musso, ad di M.A. Grendi dal 1828, trasporti e logistica

Carrara, 1 ottobre 2019 - Grendi punta al potenziamento della linea Marina di Carrara - Cagliari con una seconda nave. «Oggi facciamo con una nave tre partenze a settimana, puntiamo a passare a 4 o 5 prendendo un'altra nave a partire da febbraio 2020. E ci candidiamo a crescere» dice Costanza Musso, alla guida con il padre Bruno e il fratello Antonio del gruppo Grendi. Sede a Genova e terminal a Cagliari e Marina di Carrara, una storia iniziata nel 1828, un fatturato di 45 milioni cresciuto del 20% nell'ultimo anno, il gruppo scommette sul futuro. «Siamo piccoli ma la nostra forza sono flessibilità, resilienza e capacità di reagire velocemente: due settimane fa si è rotta una nave alle 10 del mattino e alle 18 ne avevamo già fissata un'altra senza perdere neppure una corsa» - spiega Costanza Musso che è ad di «M.A. Grendi dal 1828» la società del gruppo che si occupa di trasporti terrestri e collettame. Musso è stata da poco nominata cavaliere del lavoro, mentre Antonio è ad di «Grendi Trasporti marittimi» e l'altro fratello, Eugenio, è consigliere del gruppo.

La seconda nave consentirà di aumentare i traffici sulla linea marittima merci con la Sardegna, ma cresce anche l'attività a terra. «Nel porto di Cagliari è allo studio la costruzione di un nuovo magazzino - spiega Costanza Musso - In Sardegna siamo diventati la logistica della Barilla e lo eravamo della Lavazza: grandi aziende ci hanno affidato stoccaggio e distribuzione sull'isola dei loro prodotti».

Il gruppo ha inoltre inaugurato da poco un capannone nel porto di Marina di Carrara, dove Grendi ha un terminal dal 2016 e pensa di avere finalmente «trovato casa», dopo il burrascoso trasloco in 36 ore da Genova a Vado ligure nel 2011, quando perse la gara per il terminal Multipurpose. Dopo cinque anni a Vado («Li ricordo come i più belli»), al termine di un lungo corteggiamento, lo spostamento a Marina di Carrara. Il progetto è ulteriore sviluppo.