Connessi o isolati? Già alle elementari un bambino su due ha l’account social

Il 33% dei nativi digitali trascorre on line almeno 3-4 ore al giorno. E il 92% ha uno smartphone. Ma in molti non ne comprendono i rischi

Firenze, 8 giugno 2023 - Sanno chi è un hacker e conoscono piuttosto bene il fenomeno del cyberbullismo, ma non sono in grado di utilizzare correttamente i motori di ricerca e praticamente ignorano il fenomeno del phishing. Eccoli i nativi digitali, ragazzi che hanno fra 10 e 11 anni di età. Il 32,7% di loro trascorre online almeno 3-4 ore al giorno. Quasi il 5% afferma di essere addirittura sempre connesso. Il 92,4% dei ragazzini delle medie possiede uno smartphone e, dunque, ha accesso alla rete. L’app più usata? Whatsapp. Seguita da Discord. Le attività preferite sono guardare video, chattare con gli amici e ascoltare musica. Capitolo videogiochi? Più della metà ci gioca per un tempo che va tra una e quattro ore al giorno.

Ecco alcuni dei risultati che emergono dalla ricerca effettuata su un campione di 438 studenti toscani da parte di Ludoteca, il ramo del Registro.it (l’anagrafe dei domini a targa italiana gestito dall’Istituto di Informatica e Telematica del Consiglio Nazionale delle Ricerche) che si occupa di educazione digitale e sicurezza informatica rivolta a giovani, genitori e insegnanti. In modo divertente, attraverso il videogioco "Nabbovaldo e il ricatto dal cyberspazio" i ragazzi hanno potuto "esplorare situazioni e scenari di sicurezza informatica", testare le proprie conoscenze e imparare nuovi termini della rete.

"Un gioco divertente e creativo. Ho scoperto argomenti di cui non avevo mai sentito parlare", raccontano gli studenti che hanno partecipato all’iniziativa, condotta da Ludoteca in collaborazione con il dipartimento di formazione, lingue, intercultura, letterature e psicologia dell’Università di Firenze. Ebbene, dallo studio conclusivo riguardo a quanto fatto durante l’anno scolastico emerge che oltre un bambino di quinta elementare su due ha uno o più profili sui social network. Ma soltanto la metà possiede un profilo di tipo privato. Se si considerano i ragazzi di prima media, il 63,4% ha almeno un account social e meno di un terzo lo ha impostato sulla modalità privata. Le competenze possedute dai giovani internauti in termini di conoscenza del mezzo e di cybersicurezza "sono in media insufficienti", il giudizio dei ricercatori. Le uniche tematiche conosciute a un livello sufficiente sono "So chi è un hacker", "So cos’è un profilo fake", "So che cos’è il cyberbullismo", "So come riconoscere una fake news", "So come proteggere un dispositivo". Con grandi differenze tra un giovane e un altro: qualche studente sembra essere molto preparato, mentre altri appaiono cadere dalle nuvole. I videogiochi che vanno per la maggiore? I sandbox, gli sport e gli shooter, seguiti dagli action adventure e racing. Divertendosi con Nabbovaldo, alle prese con varie avventure nella città di Internottopoli, gli studenti hanno imparato a proteggersi da alcune minacce online e hanno capito come creare password sicure. "In 12 anni di attività la Ludoteca ha incontrato oltre 15.000 studenti con l’obiettivo di diffondere la cultura di internet tra le giovani generazioni", dice Anna Vaccarelli, responsabile relazioni esterne del Registro.it e della Ludoteca.