Giani e il buon governo. "C’è il modello Toscana. Pd e Italia Viva ritrovino l’alleanza"

Il presidente regionale rilancia gli obiettivi dopo due anni di mandato

Firenze, 29 settembre 2022 - Eugenio Giani, due anni dopo. Ha festeggiato la vittoria alle Regionali toscane del 2020 (il 20 e 21 settembre) nel turbinio del rush finale del voto delle Politiche guardando avanti con ottimismo verso i prossimi tre anni. Senza farsi tirare la giacca dalle polemiche con Italia Viva (l’altro giorno il partito renziano ha votato contro un provvedimento di giunta pur essendo in maggioranza con il Pd) e senza preoccuparsi più di tanto dei messaggi di sfida di Fratelli d’Italia con il petto gonfio per la vittoria nazionale ("Ora conquisteremo la Regione" dice Torselli).

Presidente Giani, tutto a posto con Italia Viva che proprio all’indomani del voto politico ha votato con l’opposizione in consiglio regionale?

"Sono dinamiche proprie del consiglio regionale, io lavoro benissimo con la mia vicepresidente Stefania Saccardi, assessora ed esponente di Italia Viva, reduce da un bel risultato per il Senato. Italia Viva ha espresso posizioni in Toscana che vanno nel solco di quanto io ho auspicato come ad esempio il potenziamento dell’aeroporto di Firenze con la nuova pista e il rigassificatore di Piombino".

Auspica che a livello locale in Toscana possa rilanciarsi l’alleanza tra il Pd e Italia Viva così come è dal 2020 nella maggioranza toscana?

"Auspico che sia ritrovata un’intesa dopo questa variabile delle Politiche. Dobbiamo pensare che il terzo polo a Firenze è arrivato al 15 %, tanti voti utile per alzare il muro del centrosinistra e contrastare efficacemente gli assalti del centrodestra".

Dal 2020 al 2022: tante cose fatte a partire dalla gestione delle emergenze. Soddisfatto di questi primi due anni?

"Sì, posso considerarmi soddisfatto, benché nessun presidente della Regione abbia dovuto affrontare tutte insieme nell’arco di due soli anni emergenze così drammatiche quali la pandemia da Covid, la guerra e l’accoglienza di più di 12mila ucraini, la crisi energetica con la nomina a commissario per il rigassificatore di Piombino, senza dimenticare il contesto economico internazionale che si è inevitabilmente riflesso sul tessuto economico e sociale della Toscana. Sono però contento che tutte le analisi riportino la Toscana ai primissimi posti nazionali per quanto riguarda, per esempio, la capacità di gestione delle vaccinazioni e dell’emergenza sanitaria. Senza dimenticare l’iter di approvazione del rigassificatore col relativo memorandum delle opere sul territorio o gli interventi infrastrutturali il cui iter è ripartito, si tratti dell’aeroporto o dell’Alta Velocità, come della rete ferroviaria e stradale sulla costa tirrenica. La Toscana ha dimostrato di essere è un modello di efficienza e buon governo".

Quali obiettivi per il 2022– 2025. In primis i fondi del Pnrr da trasformare in opere.

"Sì. Innanzitutto dovremo garantire la piena e puntuale realizzazione dei 2.200 progetti che dalla Toscana abbiamo presentato col Pnrr, progetti che saranno in grado di attivare investimenti pubblici per 3.300 milioni, con grandi ricadute sull’economia e l’occupazione".

C’è il nodo infrastrutture .

"Dovremo portare avanti il lavoro su infrastrutture quali la pista dell’aeroporto di Firenze e il nuovo terminale dello scalo di Pisa, l’ampliamento delle tramvie fiorentine, l’Alta Velocità, la Darsena Europa e lo scavalco della ferrovia tra il porto di Livorno e l’interporto di Guasticce".

E la sanità da rilanciare anche con strutture adeguate.

"Fondamentale sarà l’impegno sull’edilizia sanitaria, a partire dallo sviluppo dell’ospedale di Cisanello a Pisa, dalla ristrutturazione delle Scotte a Siena e dalla realizzazione di 70 ospedali e case di comunità".

Il suo partito, il Pd, è alle prese con una nuova crisi. Stavolta anche in Toscana, tallonato da FdI.

"Tallonamento non direi, visto che Susanna Ceccardi, la mia competitor due anni fa, prese il 40% e ora il centrodestra, tutto insieme, ha preso il 38,5%. Direi che più che un aumento di consensi si è verificato un importante travaso di voti, principalmente dalla Lega in direzione Fratelli di Italia".

Chiti su la Nazione ha lanciato la proposta di una costituente per un nuovo Pd. E’ d’accordo?

"È un’idea interessante, da sviluppare. E sono molto contento di vedere sempre così attiva una personalità che ha la mia stima quale quella di Vannino Chiti".

Nardella, Bonaccini, Schlein, Ricci, De Micheli. Il Pd riparte da questi nomi?

"Sono tutte persone che si distinguono per passione e voglia di fare. Il Pd ha bisogno di tutti loro, ma soprattutto ha bisogno di essere unito e di fare squadra. Basta con l’io del leader carismatico, abbiamo tutti bisogno di un noi, per costruire insieme una realtà progressista in grado di rivolgersi alle forze popolari, al mondo del lavoro e della cultura, alle generazioni più giovani".

I rapporti col governo nazionale saranno più difficili?

"Spero proprio di no, perché è interesse di tutti fare cose per la Toscana che puntino al bene dei cittadini piuttosto che sviluppare competizione. La dialettica e la comprensibile volontà di emergere e prevalere vanno bene nel periodo elettorale, ma poi devono contare il lavoro comune e l’interesse dei cittadini da parte delle istituzioni".

Rigassificatore di Piombino. È corsa contro il tempo per il via libera dalla Conferenza dei servizi prima dell’insediamento del governo? Teme un cambio di rotta?

"A Piombino stiamo rispettando tutti i tempi per arrivare alla scadenza prevista dalla legge, il 27 ottobre, per rilasciare l’autorizzazione. Quando vedo immagini come quelle di queste ore, con le fughe di gas in mare da un gasdotto come quello che collega Russia e Germania, che peraltro sarà sempre più inaffidabile e inutilizzabile, mi domando come ci si possa asserragliare dietro un no pregiudiziale da parte di chi ora è chiamato a governare nell’interesse degli italiani che sempre più soffrono per il rincaro delle bollette e l’inflazione".