
Il ‘Ritratto di Antonio Pacinotti’ di Giacomo Balla, 1930 circa
Pisa, 10 gennaio 2020 - È stato scoperto nella Scuola di Ingegneria dell’università di Pisa il dipinto inedito del pittore futurista Giacomo Balla con il ritratto di Antonio Pacinotti, lo scienziato inventore della dinamo e del motore elettrico in corrente continua. È stato presentato nel museo di Palazzo Blu dove resterà esposto e visitabile gratuitamente fino al 9 febbraio in concomitanza con la mostra in corso dedicata al Futurismo.
Diversi sono per ora gli interrogativi su questo dipinto, a cominciare da occasione e datazione. Fra gli elementi certi, al momento, c’è che il ritratto di Pacinotti da molti anni si trovava nella stanza del preside della Scuola di Ingegneria dove, nel 1999 fu visto da Elena Gigli, responsabile del’archivio Gigli per l’opera di Giacomo Balla, autrice della scheda dell’opera. Nessuno sinora lo aveva mai studiato né pubblicato, e secondo quanto riferisce la stessa Gigli, “non era mai stato esposto al pubblico”, ma si ha notizia nella pubblicazione curata da Vittorio Emanuele Boccara in occasione del primo centenario della nascita di Antonio Pacinotti. Non compare neppure nel lascito dei suoi eredi alla Scuola di Ingegneria né nel catalogo della mostra dei cimeli pacinottiani allestita nel 1934 nell’aula magna dell’università di Pisa per celebrare il 75esimo anniversario dell’invenzione della dinamo.
Proprio gli anni fra il ‘34 e il ‘35 dovrebbero essere quelli della committenza del dipinto che si colloca nella fase post-futurista di Giacomo Balla, dove la figurazione è tradizionale e lontana dalle tentazioni dell’avanguardia. Un’altra curiosità legata al ritratto è che non fu realizzato dal vero, ma è la fedele riproduzione pittorica di una fotografia dello scienziato del 1911, presente in un opuscolo celebrativo del suo 70esimo compleanno e per il 50esimo anniversario dell’invenzione della dinamo. Antonio Pacinotti, nato a Pisa nel 1841 e qui morto nel 1912, fu scienziato e professore di Fisica dell’università di Pisa dal 1881 al 1912. Nel dipinto ‘riscoperto’, l’inventore della dinamo è ritratto alla sua scrivania mentre con compasso e squadra lavora a qualche formula dentro il Gabinetto di Fisica tecnologica di cui fu direttore. Fra gli elementi presenti anche diverse macchine utilizzate per dimostrazioni ed esperimenti, le stesse ora in mostra assieme al dipinto esposto a Palazzo Blu. Fra le ipotesi relative alla committenza, Elena Gigli propone un collegamento fra Giulio Battistini, fisico e ingegnere, docente all’università di Pisa, e Filippo Tommaso Marinetti che, assieme a Enrico Fermi, Pietro Mascagni e Guglielmo Marconi nel 1934 partecipò alle celebrazioni pacinottiane nel teatro Verdi di Pisa. In vista di quell’evento, attraverso Marinetti, Battistini avrebbe commissionato a Balla, in quel periodo a Roma, il ritratto di Pacinotti. “L’esposizione di quest’opera - ha detto Cosimo Bracci Torsi, presidente della Fondazione Palazzo Blu - assume un particolare rilievo proprio in concomitanza con le ultime settimane della mostra Futurismo, e consente al tempo stesso alla città di Pisa di approfondire una pagine della sua storia, in particolare quella relativa ai legami tra arte e scienza, arte e mondo accademico poco nota e ancora tutta da svelare”.
Maurizio Costanzo