GIOVANNI BALLERINI
Cronaca

Ghigo sceglie solo musica: "I Litfiba non ci sono più libero di fare ciò che sento"

Il progetto No Vox di Renzulli, ex chitarrista, ma non solo, del gruppo rock "Capisco che è una scelta coraggiosa nel Paese del belcanto per eccellenza"

Ghigo Renzulli, ex Litfiba, lanciato nel suo progetto No Vox, solo strumentale

Ghigo Renzulli, ex Litfiba, lanciato nel suo progetto No Vox, solo strumentale

Firenze, 5 maggio 2024 – “C’è chi mi considera solo il chitarrista dei Litfiba, ma io sono stato in primis il compositore, poi l’arrangiatore e infine il chitarrista della band". A quanto pare i Litfiba si sono sciolti, Viva i Litfiba. Ma, intanto Ghigo Renzulli, uno dei fondatori del gruppo, prosegue con entusiasmo il progetto No Vox in cui propone musica interamente strumentale, di un certo livello, che prescinde dal mainstream amato dalle radio e dalle televisioni. Dopo l’album di inediti «Cinematic»e il live «Alcazaba», è ora arrivato il momento di sbizzarrirsi con il format «Sound Of Joy», che prevede la periodica pubblicazione di singoli a due brani, in formato cd. Dopo il primo volume, «Exotica/Abusey Junction», è ora la volta del secondo capitolo: «Circus/Hermosa».

Ma, torniamo allo scioglimento del gruppo fiorentino. Ghigo, davvero i Litfiba non ci sono più?

"Io e Piero abbiamo diviso le nostre strade, lui sta continuando la sua carriera solista, io invece sto percorrendo questo percorso strumentale, ma non sarà l’unica cosa che farò: No Vox è un progetto e di progetti se ne possono fare tanti. I Litfiba sulla carta sono morti, anche se i rapporti fra noi sono ottimi. Ma, per adesso non esistono. Del resto si stanno sciogliendo anche i Maneskin, ma loro sbagliano: per entrare nella storia, potevano tirare ancora un po’ avanti”.

Invece è No Vox ad andare avanti?

"Sì, sono appena usciti Sound of Joy - Vol. 1 e 2 con 4 singoli, ognuno con un’atmosfera a se stante. Hanno una confezione molto particolare, con copertine di alta qualità, in rilievo. Sembrano dei vecchi 45 giri, le dimensioni sono le stesse, ma dentro c’è un cd a 2 brani, proprio come si faceva col vinile negli anni ‘60. Sono adatti anche al mercato del collezionismo che va alla grande, anche in questo momento di streaming imperante”.

Quando arriva il secondo album dei No Vox?

"Cinematic, il primo album di inediti era uscito durante la pandemia, ora sto lavorando al secondo. Sono a tre quarti del lavoro e penso che l’album uscirà in autunno, sia in cd che in vinile. Sto affinando il tiro e ora questa musica rispecchia ancora meglio lo slogan della band: la voce degli strumenti. E’ un progetto strumentale, ma con molte melodie. Qualche brano, in qualche modo somiglia anche ai primi Litfiba degli anni ‘80”.

I quattro brani di Sound of Joy finiranno nell’album?

"Certo, ma non so ancora se saranno tutti nella versione odierna o in altre versioni leggermente diverse. Sono contento perché l’operazione sta piacendo: li stanno comprando e anche sui social ho riscontrato tanti commenti positivi all’operazione Sound of Joy”.

Va bene anche al progetto No Vox in generale?

"Sì. E’ una scelta precisa portare avanti un progetto strumentale. Non sono canzoni di musica leggera da Sanremo ed è una bella sfida in Italia, nel paese del bel canto, ne sono cosciente. D’altra parte ha meno difficoltà per girare all’estero. La musica è internazionale per definizione e poi, dopo 45 anni carriera, fra Litfiba e Cafè Caracas (con Raf) e 10 milioni di dischi venduti si deve avere il coraggio di fare delle scelte. Oggi faccio la mia musica, come la sento, senza compromessi, senza dovere rendere conto a nessuno”.

Si sente un po’ direttore d’orchestra rock?

"Come concezione sì, anche se non si tratta certo di un orchestra di musica classica, ma di un ensemble che varia elementi di volta in volta, a secondo del progetto”.

Quando vi vedremo in tour?

"Per quest’anno no, Di concerti ne abbiamo fatto solo uno, nel luglio 2021 all’Anfiteatro Romano di Fiesole, che abbiamo immortalato nel disco live, ma non siamo una rock band: per fare questa musica ci vogliono tanti musicisti. Sto valutando la cosa attentamente per realizzare un tour nei teatri, ma quest’anno lo dedico a finire il nuovo disco e poi mi devo operare alle ginocchia che, dopo 45 anni di palcoscenico, sono arrivate al limite. Vorrà dire che le rifarò in titanio”.