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Processo per fatture false ai genitori di Renzi, il 7 ottobre è attesa la sentenza

Tiziano Renzi e Laura Bovoli nel marzo scorso gli imputati erano finiti agli arresti domiciliari

Tiziano Renzi e Laura Bovoli (foto Ansa)

Firenze, 6 ottobre 2019  -  E' attesa per domani, lunedì 7 ottobre, la sentenza del tribunale di Firenze per il processo per presunte false fatture che vede imputati i genitori dell'ex premier Matteo Renzi, Tiziano Renzi e Laura Bovoli, insieme all'imprenditore Luigi Dagostino. Davanti al giudice Filippo Gugliotta, alle ore 10, il pm Christine Von Borries formulerà le richieste di condanna, dopo di che sono previste le arringhe dei difensori e delle parti civili, al termine delle quali ci sarà la camera di consiglio.

Per le fatture false, nel marzo scorso gli imputati erano finiti agli arresti domiciliari su richiesta della procura diretta dal procuratore capo Giuseppe Creazzo. Le fatture contestate dall'accusa al centro del processo sono due: una da 20.000 euro e l'altra da 140.000 euro. Le fatture vennero pagate alla società Party srl (quella da 20mila euro) e alla Eventi 6 srl (quella da 140mila euro) nel luglio 2015. Secondo la procura la fattura da 140 mila euro per progetti di fattibilità su aree ricreative e per la ristorazione all'outlet del lusso 'The Mall' di Leccio di Reggello ( Firenze) sarebbe per consulenze pagate ma non realizzate.

L'altra fattura da 20 mila euro risulta emessa dalla Party srl (unica fattura emessa dalla Party nel 2015), società fondata da Tiziano Renzi (con il 40% della quote) e dalla Nikila Invest, srl amministrata da Ilaria Niccolai (60%), compagna dell'imprenditore Luigi Dagostino. I fatti, per come sono stati ricostruiti dalle indagini, risalgono al 2015 quando Dagostino era amministratore delegato della Tramor, società che si occupava della gestione dell'outlet 'The Mall'. Dagostino avrebbe incaricato le società Party ed Eventi 6, entrambe facenti capo ai coniugi Renzi, di studi di fattibilità per lavori all'outlet. Durante il dibattimento in aula, un consulente tecnico citato dalla difesa, il commercialista Francesco Mancini, rispondendo alle domande di uno dei legali di Laura Bovoli, avvocato Francesco Pistolesi, ha affermato che le due fatture oggetto del processo furono regolarmente contabilizzate e non provocarono alcun danno all'Erario.

"Se avesse ritenuto quelle fatture troppo alte per il lavoro svolto avrebbe dovuto non pagarle", replicò il legale dei Renzi, Federico Bagattini. Il 15 luglio il padre e la madre di Matteo Renzi hanno scelto, invece, di non presentarsi in aula, ma tramite i loro legali hanno depositato due memorie scritte. Nelle memorie difensive "i coniugi Renzi - spiegò Bagattini - hanno sostenuto quello che i loro difensori hanno già anticipato, e cioè che le due fatture sono assolutamente vere, relative a prestazioni effettivamente eseguite, e che tutte le tasse e le imposte relative a questa fatturazione sono state regolarmente versate". "Ho sempre lavorato e dato lavoro: non ho avuto bisogno di avere il figlio premier per lavorare" e "chi dice il contrario mente" scrisse Tiziano Renzi in un passaggio della memoria consegnata al tribunale.

"Non c'è nessuna fattura falsa - proseguiva Tiziano Renzi - solo tante tasse vere, tutte pagate fino all'ultimo centesimo: questo è oggettivamente esistente". Il padre dell'ex premier aggiungeva: "Mi indigno quando sento parlare di evasione, di lavoro nero, di assurdità che non mi hanno mai riguardato" e, "quando mio figlio è diventato presidente della Provincia nel 2004 la prima conseguenza è stata abbandonare tutti i rapporti con società partecipate di enti pubblici, a cominciare da quello con la Centrale del Latte di Firenze"