
La volpe liberata
Firenze, 16 febbraio 2021 - Si rifugia in chiesa, forse per le basse temperature notturne di questi giorni. Si tratta di una volpe, individuata e ora già libera sulle colline fiorentine. Quasi tutte le aree verdi sono abitate da questi animali e in periodo di lockdown e di ridotta circolazione notturna, e con la presenza ridotta di gente per la strada, molti di loro si sono avventurati dalla campagna alla città. Ma lasciando il loro habitat naturale, il loro viaggio poteva costargli caro, essendo pieno di insidie e di pericoli. Ma quella della volpe è una storia a lieto fine. Strani rumori avevano attirato l'attenzione e dopo un sopralluogo accurato si era pensato alla presenza di una persona forse in cerca di rifugio per il freddo intenso.
"Con grande sorpresa invece - racconta il Presidente della Fondazione Santa Maria Nuova, il dottor Giancarlo Landini - abbiamo scoperto che si trattava di una volpe probabilmente in cerca di un rifugio sicuro e di cibo. Ormai ci stiamo sempre più abituando alle visite di questi animali in città che diventano frequenti nei periodi in cui siamo zona arancione: la quasi totalità dell'assenza delle persone le invita a circolare indisturbate alla ricerca di cibo". Immediato l'intervento degli operatori del servizio di igiene urbana e veterinaria diretto dal dottor Enrico Loretti che si sono recati sul posto per catturare l'animale il quale, dopo un brevissimo ricovero, e i necessari controlli nella struttura, è stato liberato. "Si tratta di un animale adulto e sano,- ha aggiunto Loretti. Nessun rischio: non può trasmettere alcuna malattia. L'abbiamo liberata in un habitat più idoneo dopo averla valutata e sfamata. Non è una novità, ormai, per noi, che venga segnalata la presenza di volpi in città. Quasi tutte le aree verdi sono abitate da questi animali ed in fondo in periodo di lockdown e di ridotta circolazione notturna non è impossibile avventurarsi dalla campagna alla città per questi animali in pochi minuti. Il rischio e la cosa evitare assolutamente e cercare un contatto e creare presupposti per una loro maggiore confidenza con l'uomo come ad esempio abbandonando cibo o tentare di catturarli".
Maurizio Costanzo