Firenze, una giornata in ricordo dell’avvocata turca Ebru Timtik

La manifestazione dell’Ordine degli Avvocati di Firenze

Ebru Timtik

Ebru Timtik

Firenze, 28 settembre 2020 - Una giornata in ricordo dell’avvocata turca Ebru Timtik, in occasione del trigesimo della morte avvenuta in un carcere in Turchia a seguito dello sciopero della fame. L'aveva indetta per il 28 settembre l’Unione Distrettuale Forense, che rappresenta tutti gli Ordini degli Avvocati Toscani. L’Ordine degli Avvocati di Firenze ha ricordato la collega questa mattina, a Palazzo di Giustizia. Gli avvocati toscani ricordando il sacrificio della collega, intendono riaffermare il valore costituzionale del diritto di ciascuno alla difesa e ad un processo giusto ispirato unicamente al principio di legalità e di presunzione di non colpevolezza.

IL RICORDO DEL PRESIDENTE CASSI (video)

LE PAROLE DELL'AVVOCATO VANINA ZARU (video)

Ebru Timtik aveva appena 42 anni e fu arrestata nel 2018, unitamente ad altri diciotto avvocati attivi nella difesa di casi politicamente sensibili. Nel marzo del 2019 fu condannata insieme ad altri avvocati a dieci anni e sei mesi di reclusione con l’accusa di far parte di un gruppo terroristico, avendo difeso soggetti accusati di tale reato.

“Il Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Istanbul – scrive Giampiero Cassi, presidente del Consiglio dell’Ordine di Firenze - aveva definito il processo ridicolo e inaccettabile da un punto di vista giuridico. Nel gennaio del 2020 l’avvocato Timtik iniziò insieme al collega Unsal, anch’egli detenuto, lo sciopero della fame che, dopo 238 giorni, l’ha portata alla morte. Il suo decesso ha suscitato reazioni di condanna da parte di diversi organismi internazionali, dell’Unione Europea, del CNF, di numerosi Ordini forensi, di plurime associazioni ed organizzazioni civili ed umanitarie. L’avvocata Timtik è morta per aver chiesto di essere giudicata nell’ambito di un processo giusto. Gli avvocati toscani ricordando il sacrificio della Collega ed intendono riaffermare il valore costituzionale del diritto di ciascuno alla difesa e ad un processo giusto ispirato unicamente al principio di legalità e di presunzione di non colpevolezza".

 

Maurizio Costanzo