Firenze, turismo: oltre un milione di presenze prima del Coronavirus

In due mesi, a gennaio e febbraio, si è registrato oltre un milione di presenze. Tra gli stranieri soprattutto americani e cinesi

Turisti a Firenze

Turisti a Firenze

Firenze, 4 aprile 2020 – Firenze piena di turisti, a spasso per musei e ristoranti, arrivati da ogni parte del mondo. È stato così fino ad appena qualche settimana fa, prima che l’emergenza sanitaria rendesse anche la nostra città deserta e surreale. Lo dimostrano i dati delle presenze turistiche, che in appena due mesi, a gennaio e febbraio, hanno registrato 1,3 milioni di presenze, tra alberghiero ed extra alberghiero, a Firenze e nella città metropolitana. Sono questi i numeri sul turismo diffusi dalla Città metropolitana di Firenze prima della crisi relativa al Coronavirus. Tra i 771mila stranieri, statunitensi più di 82 mila, e cinesi oltre 55mila  risultano al top delle visite, seguiti da giapponesi, altri Paesi del Centro-Sud America, quindi spagnoli, brasiliani, altri Paesi asiatici, francesi, coreani del Sud e russi. 531mila i visitatori italiani con in testa alla classifica i lombardi, 101mila presenze, seguiti da toscani, più di 60mila, e 54mila laziali. Le ultime due regioni, il Molise con 2.750 presenze, e Valle d'Aosta con 667.

E sempre per quanto riguarda il turismo, c’è chi pensa al dopo epidemia, proponendo l’idea di una campagna promozionale, con vantaggi fiscali e tariffe ridotte per la stagione estiva per attirare il turismo italiano in Toscana. È quanto hanno proposto il segretario generale della Cisl Toscana, Riccardo Cerza e il segretario della Fisascat-Cisl Toscana, Carlo Di Paola, in una lettera aperta al presidente della Regione Rossi e ai soggetti coinvolti. “Mentre va avanti la battaglia dei sanitari contro il virus e mentre tutti continuiamo a restare in casa per limitare i contagi, dobbiamo anche cominciare a pensare al ‘dopo’ epidemia, per limitare i danni economici” dicono Cerza e Di Paola. “E dobbiamo farlo partendo dalla consapevolezza che il turismo è un asset fondamentale della Toscana e che la prossima estate sarà essenzialmente centrata sulla domanda interna. Per questo è importante lanciare per tempo una campagna di promozione che punti sulla bellezza della nostra regione, sulla professionalità dei nostri operatori e su una significativa riduzione dei prezzi.” “In questo senso occorre partire dai prezzi dello scorso anno e operare un taglio trasparente, per evidenziare che fare le ferie in Toscana è bello e costa meno. Di fronte a una situazione eccezionale servono risposte eccezionali e serve l’impegno di tutti, sapendo che il turismo alimenta una miriade di altre attività e occupa tante persone, soprattutto quelle impegnate nella stagionalità, che dal Coronavirus sono state le più danneggiate”.  “Serve l’impegno dei comuni, con la riduzione o sospensione per il periodo estivo della tassa di soggiorno; serve l’impegno da parte dello Stato per una defiscalizzazione del settore o un taglio dell’Iva sui prezzi; serve l’impegno della Regione nella promozione e nel coordinamento; serve l’impegno delle aziende dei servizi e degli esercizi pubblici per una riduzione delle tariffe”. “In questa maniera si potrebbe offrire ai cittadini italiani e non solo, una riscoperta delle ferie in Italia, in Toscana, partendo dall’offerta vantaggiosa e legandoci una promozione completa delle nostre bellezze paesaggistiche e artistiche, con un cartello di attività culturali e di aperture straordinarie dei musei”. “Per questo serve un impegno forte della Regione, che coordini i comuni, le attività commerciali, le associazioni di impresa, i sindacati e il sistema della bilateralità, per stilare un programma complessivo che coinvolga l’offerta turistica, l’offerta culturale e l’offerta museale di tutta la Toscana”.

 

Maurizio Costanzo