
Niccolò Chiorra
Firenze, 23 luglio 2020 - Dopo l’ultimo turno di campionato, abbondano le notizie positive per la Fiorentina. Non solo per l’ottimo pareggio per 0-0 strappato all’Inter in casa dei nerazzurrri, ma anche per la prima chiamata tra i grandi di un giovane e promettente portiere. Si tratta di Niccolò Chiorra, classe 2001 arrivato alla prima squadra dopo aver fatto tutta la trafila nelle giovanili viola. Il ragazzo nato a Bagno a Ripoli (Firenze) però non vuole fermarsi qui, avendo obiettivi ben precisi nel calcio e non solo.
Niccolò, quali emozioni hai provato al momento della convocazione da parte di Iachini? “Sicuramente le emozioni sono state tante e forti. Per me, essendo nato a Firenze, è sempre stato un obiettivo entrare a far parte della prima squadra della Fiorentina e riceve la prima convocazione. Finalmente il sogno è diventato realtà”.
Si tratta di una sorpresa a tutti gli effetti o era una convocazione già nell'aria? “Considerando che già da diverse settimane ero entrato a far parte della prima squadra, ci poteva stare che il mister mi convocasse per una delle ultime partite stagionali. Questo però non toglie nulla alle grandi emozioni che ho provato al momento della chiamata”.
Ti aspettavi che Iachini ti aggregasse definitivamente alla prima squadra in vista del finale di stagione? “Sinceramente questa è stata una sorpresa. In Primavera ci sono giocatori più esperti di me e che hanno giocato di più, quindi non me l’aspettavo. Quando ho saputo che avrei fatto parte della prima squadra alla ripresa delle attività, è stato per me un motivo di grande orgoglio”.
Mi racconti le emozioni vissute in questa giornata, dall'arrivo in uno stadio storico come San Siro al contatto con giocatori importanti come Eriksen e Lukaku? “È stata una giornata molto lunga, dalla partenza dall’albergo all’arrivo a San Siro. Ho provato una certa emozione ad entrare in uno stadio importante come il “Meazza”, così come a poter osservare da vicino campioni come quelli che vestono la maglia nerazzurra”.
Come ti stai trovando ad allenarti con i grandi e in particolare con colleghi più esperti come Dragowski, Terracciano e Brancolini? “Siamo un gruppo molto affiatato, che comprende sia noi portieri che il nostro preparatore Alejandro Rosalen. Sono compagni da cui sto imparando molto e che, ogni giorno, mi riempiono di consigli fondamentali per la mia crescita professionale e umana”.
Ritieni di dover fare ancora esperienza in Primavera oppure di essere già definitivamente pronto per la prima squadra? “Credo che quest’esperienza in prima squadra si stia rivelando molto utile per la mia crescita, ma ritengo altrettanto importante giocare ancora con la maglia della Primavera. Posso scendere in campo con maggiore continuità, in modo da essere ancora più pronto quando verrò richiamato dalla Fiorentina dei grandi”
Parlando della tua vita fuori dal campo, ho letto che ti sei diplomato molto bene. Hai intenzione di proseguire gli studi in contemporanea con la carriera calcistica? “Esatto, la mia idea è di proseguire gli studi oltre che di continuare a giocare a calcio. Ho intenzione di iscrivermi all’Università di Economia a Firenze”.
Quali sono i tuoi obiettivi futuri nel calcio e non solo? “Sul piano calcistico, il mio obiettivo è quello di affermarmi ai massimi livelli. Ho però anche l’intenzione di proseguire gli studi nel migliore dei modi”.
Un’ultima curiosità: c’è un portiere a cui ti ispiri? “Fin da piccolo, il portiere che mi ha sempre appassionato e in qualche modo portato a scegliere questo ruolo è stato Sébastien Frey. L’ho sempre visto come un idolo assoluto anche perché, quando ero bambino, era il titolare della porta della Fiorentina”.
Paolo Lora Lamia