GUGLIELMO VEZZOSI
Cronaca

Gli eccessi della movida senza freni

Il commento

Guglielmo Vezzosi

Pisa, 18 aprile 2016 - Il cocktail delle notti pisane è una miscela di aromi forti: c’è il gusto frizzante della movida nelle piazze del centro; c’è il sapore, declinato in ogni gradazione, degli alcolici offerti a prezzi stracciati da improbabili venditori che spingono carrelli stracolmi di bottiglie alimentando un fiorente commercio illegale; c’è il tanfo dei vicoli trasformati in bagni a cielo aperto e c’è, infine, il sapore del proibito: basta infatti sdrucciolare nelle stradine giuste e subito ti trovi nel mezzo del florido mercato degli stupefacenti.

Come gestire il fenomeno? La risposta non è scontata anche perché, dati alla mano, la movida in sé non è malvista: secondo un sondaggio Fipe Censis, il 56% degli italiani pensa alla movida in termini positivi. Sono gli eccessi a far andare in cortocircuito il sistema. Qualche sindaco toscano ha proposto di far chiudere alle 22 i locali che somministrano alcolici, ma meglio sarebbe mettere un freno al proliferare dei minimarket che alterano la natura dei nostri centri storici e al cui interno i venditori abusivi possono rifornirsi a basso prezzo di birra e alcolici.

A questo proposito Confcommercio Pisa chiede da tempo di porre dei limiti, almeno nei week-end, alla vendita di tali bevande nei supermercati, dove c’è chi compra migliaia di bottiglie per poi piazzarle ai minimarket o direttamente in strada. Una autentica filiera dello sballo senza limiti né regole, dove è fondamentale anche una forte azione di controllo da parte delle forze dell’ordine per arginare la deriva violenta e criminale che spesso si annida nelle pieghe della movida. Specie in una realtà come Pisa che, a fronte di circa 91mila residenti, è ‘utilizzata’ ogni giorno da almeno 150-160mila persone.

Il Comune da sempre dice di non poter fare di più con i mezzi a disposizione. Un alibi adesso svanito: proprio in queste settimane il ministro dell’Interno ha infatti inviato agenti di rinforzo in aggiunta ai militari che già pattugliano le zone calde del centro.