STEFANO BROGIONI
Cronaca

Dal porto di Rotterdam alle strade di Firenze: l’ultima via della coca

Nove arresti della Finanza, nel traffico anche un imam olandese Sequestrato un negozio di Novoli gestito da una donna

La Finanza ha effettuato nove arresti

Firenze, 3 febbraio 2022 - La cocaina sbarcava al porto di Rotterdam. Una tappa logistica in un autolavaggio e poi la partenza alla volta dell’Italia, con i panetti nascosti nel doppiofondo di una berlina appositamente modificata. Il gruppo toscano (composto prevalentemente da soggetti marocchini residenti a Prato, Firenze e Lastra a Signa) s’impossessava del carico, e la polvere bianca era pronta a invadere piazze, locali notturni, salotti. A far da paravento, anche un paio di attività commerciali tra Prato e Novoli. Quest’ultima è gestita da una donna, ben inserita nel sodalizio finito nel mirino della guardia di finanza e della Dda. Nove i provvedimenti firmati dal gip, Federico Zampaoli, di cui sette in carcere e due ai domiciliari nonché il sequestro preventivo dei due negozi e di oltre 130.000 euro. I reati contestati sono quelli di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti, intestazione fittizia di beni e autoriciclaggio. Le attività ritenute contigue ai traffici di stupefacenti sono la macelleria araba ’Jannat’, di via Torino a Prato e la ’Rim Mangia Tutto’ di via Novoli, a Firenze. Nell’ambito della medesima operazione, un ulteriore soggetto era già stato arrestato in flagranza di reato per aver trasportato alcuni kg di cocaina in un doppiofondo dell’autovettura.

Ma il traffico intercettato dagli uomini dello Scico assomiglia a una serie sul narcotraffico. Ascoltando e pedinando gli indagati, hanno scoperto che al vertice delle importazioni c’è anche un imam di Rotterdam. Molte conversazioni fra i trafficanti venivano criptate mediante dei sofisticati e costosi apparecchi, ma gli accorgimenti utilizzati dal gruppo non sono stati sufficienti a eludere i controlli. Tuttavia, l’arresto di uno dei corrieri, fermato dal Gico di Firenze il 24 ottobre 2019, aveva costretto il sodalizio a una riorganizzazione: da quel momento, hanno cominciato ad utilizzare corriere albanesi già “del mestiere“. Complimenti alla Finanza dal prefetto Valerio Valenti. "Questa operazione dimostra che bisogna continuare a combattere tagliando le gambe alla fitta rete che collega il grande mercato del narco-traffico con il piccolo spaccio. Per quanto ci riguarda direttamente, l’intervento ha anche uno specifico valore aggiunto, perché il bacino di utenza locale del mercato della droga si riforniva in parte presso questa rete e quindi si possono prevedere positive ricadute in termini di riduzione dell’offerta"