
Pier Francesco De Robertis
Firenze, 22 aprile 2017 - Caro direttore, ho letto in alcuni giornali delle polemiche su don Milani, seguite alle accuse di presunta pedofilia lanciate verso l’ex priore da un romanzo dello scrittore Walter Siti. Mi stupisco, perché mai nessuna diceria era girata, e non capisco perché La Nazione abbia in pratica ignorato il tema. Santino Innocenti
Caro Innocenti, Walter Siti chi? Ho scritto bene, Siti? O Sinti, o Sitri, o Siri... Non so. Vede, certa gente è molto più nota tra le giurie dei premi letterari che tra il pubblico che acquista i libri, e siccome non faccio parte di giurie ma leggo libri, non ne riconosco il nome...Sì, abbiamo letto anche noi de La Nazione questa storia e ne siamo rimasti addolorati. Accusare l’ex priore di Barbiana di pedofilia senza portare alcun elemento su ciò che si afferma, è pura barbarie. Terrorismo storico/culturale. Si spara nel mucchio, e tanto qualcosa si acchiappa. L’operazione sa di commerciale, molto furbo l’uomo, così adesso grazie a infamie sparse a casaccio questo Sintri venderà qualche libro che altrimenti, ne siamo sicuri, sarebbe rimasto negli scaffali. Proprio perché dall’inizio avevamo compreso la portata della cosa, abbiamo deciso di ignorare la vicenda, di non prestarci a fare da grancassa ad accuse interessate. Per rispetto del priore, dei suoi ragazzi e dei tanti che in questi sessant’anni gli hanno voluto bene.