Disertò dalla Wehrmacht nel ‘44. Fu nascosto in Toscana da alcune famiglie, ora l’incontro tra i discendenti

È la storia di Wiktor Szoltysekda, soldato di origine polacca, scomparso nel 1971 a 46 anni

Bologna Seconda Guerra Mondiale Resistenza - Bombardamenti a Bologna - Foto Fn

Bologna Seconda Guerra Mondiale Resistenza - Bombardamenti a Bologna - Foto Fn

Castelfiorentino (Firenze), 12 maggio 2023 – Disertò dalla Wehrmacht nel giugno del '44, e fu nascosto da alcune famiglie contadine nelle campagne di Oliveto, nel comune di Castelfiorentino (Firenze) decidendo poi di partecipare con gli Alleati alla Liberazione di Bologna.

È la storia di Wiktor Szoltysekda, soldato di origine polacca, scomparso nel 1971 a 46 anni, che è stata ricordata ieri in occasione dell'incontro a Castelfiorentino, tra i figli e un nipote del militare e una discendente delle famiglie che lo misero in salvo. È il Comune di Castelfiorentino a riferire dell'incontro, avvenuto nella sala rossa del Municipio.

Szoltysek, si ricorda, “dopo l'annientamento della sua divisione a Cisterna da parte degli angloamericani decise di disertare. Si tolse l'uniforme tedesca e risalì il Centro Italia con mezzi di fortuna, concludendo la sua 'fuga’ nelle campagne di Castelfiorentino. Qui incontrò tre giovani che lo condussero da alcune famiglie contadine le quali lo nascosero per un mese, imponendo ai figli un rigoroso silenzio. Wiktor, che all'epoca aveva 19 anni, vi rimase fino alla fine di agosto, per poi riprendere la sua guerra contro i tedeschi nella 3° Carpathian Rifle Division fino alla Liberazione di Bologna (aprile '45)”.

Quanto accadde è stato raccontato da Wiktor in un diario pubblicato postumo nel 2019 dai figli Jan e Henryk che ieri pomeriggio sono venuti a Castelfiorentino per conoscere i figli dei Castellani che avevano nascosto il loro padre, rintracciati grazie a una ricerca nell'Anagrafe comunale. Hanno così incontrato Roberta Casamonti, figlia di Alighiero, ovvero uno dei tre giovani che avevano per primi incontrato e nascosto Wiktor, e il marito Alessio Latini, e poi anche Eleonora Bartalucci (92 anni), unica testimone rintracciata ancora in vita - all'epoca tredicenne - delle famiglie contadine che ospitarono il soldato polacco. I due figli di Wiktor Szoltysekda hanno anche visitato i luoghi nelle campagne di Oliveto che per il padre avevano rappresentato la salvezza.