"L'antisemitismo? Dilaga perché l'Italia non ha mai chiuso i conti col fascismo"

David Liscia, capo della Comunità ebraica di Firenze sul caso del prof filonazista: "Caduti i freni inibitori della società. Mirano a noi per colpire il diverso"

David Liscia

David Liscia

Firenze, 2 dicembre 2019 - "Frasi come quelle pubblicate dal professor Castrucci fanno specie perché provengono da un docente universitario. Ma purtroppo se ne trovano ogni giorno, in rete e non solo, Sono diventate una sorta di orrenda normalità".

Parole di David Liscia, presidente della Comunità ebraica fiorentina, che ha firmato il comunicato nel quale si annuncia che la Comunità ha decico di ricorrere all'autorità giudiziaria affinché  stabilisca se nel comportamento del docente universitario si configurino reati. 

Perché parla di orribile normalità?

"Oggi l'antisemitismo si manifesta come mai avvenuto dal dopoguerra".

Come mai?

"Il razzismo cova da sempre nell'animo della società italiana. Oggi sono caduti i freni inibitori sociali  che per decenni avevano impedito il manifestarsi di certe opinioni anche da parte del più convinto antisemita"-

Perché emergono oggi?

"Perché l'Italia non ha mai fatto compiutamente i conti col fascismo.Lo ha dichiarato esaurito senza elaborarne gli effetti e le cause".

C'è una data, un evento cui far risalire la svolta?  

"Non è collocabile storicamente in un momento preciso. Tutto è scaturito con l'apertura di certi governi all'estrema destra. E alla considerazione del 25 aprile come festa divisiva. La televisione con pror grammi sempre più superficiali che hanno ridotto ogni cosa a calderone indistinto ha completato l'opera".

Segnali  del cambiamento?

"Quando su certi temi sono spuntate, spesso senza contrasto, frasi come Sì, però, Ma anche, La colpa non sta tutta da una parte, Anche Stalin... Senza voler assolvere nessuno, sono state le prime gocce del diluvio". 

A Firenze ricevete minacce, intimidazioni?

"Alla sinagoga no. Ma non si possono classificare goliardia le svastiche apparse di recente nella Loggia de' Lanzi o su altri muri della città. Qui c'è tolleranza e di certo più sicurezza che altrove".

Faccia il nome di una città  a rischio.

"Non ho il monitor su tutte, ma Roma certamente lo è".

Gli ebrei sono accusati si essere "professionisti del vittimismo".

"La shoah è stata un'immensa tragedia non solo per noi ma per l'umanità. Non possiamo non reagire a chi la neghi. Che sia professore universitario o la giovane neonazista che di recente ha definito Auschwitz un parco divertimenti, con piscina e campi da tennis. Che lo affermi per malafede o per ignoranza, non possiamo tacere"

Di ignoranza non si può certo accusare il professor Castrucci.

"Assolutamente. Ha un ruolo di educatore, plasma coscienze e cultura dei giovani. Se un docente universitario arriva a tanto significa che la società ha imboccato una deriva pericolosissima".

Avete paura?

"Siamo molto preoccupati. Per noi e non solo".

Che significa?

"Quando si attaccano  gli ebrei significa che tutta la società è in pericolo. Mettono nei mirino noi per colpire il diverso. Come disse un assessore alla partenza del Treno della memoria dal binario 16 della stazione 'Ci vuol,pochissimo a ritrovarsi minoranza".

Già. "Portarono via gli zingari, poi gli ebrei, poi gli omosessuali, poi i comunisti. Alla fine restai solo e portarono via me.

"Appunto. E noi fiorentini dovremmo averlo appreso dalla storia. E da Dante. Eravamo divisi tra guelfi e ghibellini. Restarono i guelfi e si scissero fra bianchi e  neri. E fu sangue. Perché c'è sempre un diverso, quando si vuol trovarlo ad ogni costo".