Covid Toscana, l'indice Rt scende a 1.2. Ma la regione resta a "rischio alto" per l'Iss

Il monitoraggio settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità: "Si allenta comunque la pressione sulle terapie intensive"

Il grafico dei nuovi positivi dal 1 settembre al 27 novembre (Fonte Coronalive)

Il grafico dei nuovi positivi dal 1 settembre al 27 novembre (Fonte Coronalive)

Firenze, 27 novembre 2020 - Dati che migliorano ma per i quali serve ancora una grande cautela. Questo dice della Toscana il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità insieme al Ministero della Salute. Un monitoraggio che si riferisce alla settimana 16-22 novembre e che è importante perché determina poi i colori delle regioni italiane. La Toscana, zona rossa, dovrebbe, secondo quanto riferisce il presidente della Regione Giani, tornare in zona arancione da venerdì 4 dicembre, dunque tra una settimana. 

L'indice Rt della Toscana scende a 1.2

L'indice di contagio Rt scende in Toscana: è a 1.2 (era a 1.4 nella settimana 9-15 novembre) e questo è sicuramente un segnale positivo. Significa che c'è una flessione nella trasmissione del virus grazie alle norme che hanno limitato assembramenti e circolazione delle persone. L'indice di contagio italiano è invece sceso a 1.08 (era a 1.18 la settimana precedente). 

Toscana, la tabella con il rapporto tra nuovi positivi e tamponi, giorno per giorno

"In Toscana non c'è sovraccarico delle terapie intensive"

In 5 regioni non si registra un sovraccarico oltre la soglia critica del 30% dei posti letto Covid occupati per le terapie intensive. Si tratta di Basilicata, Calabria, Molise, Sicilia, Veneto. In 7 regioni, invece, non si registra alcun sovraccarico oltre la soglia critica del 40% per i posti letto Covid occupati in area medica: Basilicata, Molise, PA Bolzano, Sardegna, Sicilia, Toscana, Veneto. Lo evidenzia la bozza del monitoraggio Iss-minstero relativo alla settimana 16-22 novembre.

Gli Rt delle altre regioni

Andando nel dettaglio della bozza del report ministero della salute Iss l'Abruzzo ha un indice di contagio Rt di 1.06; la Basilicata 1.21; la Calabria 0.92; la Campania 1; l'Emilia Romagna 1.07; il Friuli Venezia Giulia 1.09; il Lazio 0.88; la Liguria 0.76; la Lombardia 1.17; le Marche 0.93; il Molise 1.17; il Piemonte 0.89; la provincia autonoma di Bolzano 1; provincia autonoma di Trento 0.81; la Puglia 0.99; la Sardegna 0.71; la Sicilia 1.04; ll'Umbria 0.74; la Valle d'Aosta 0.99; il Veneto 1.2.

Covid, i dati in Toscana del 27 novembre 

Il quadro italiano dell'epidemia

La velocità di trasmissione dell'epidemia in Italia sta rallentando ed ha raggiunto livelli di Rt prossimi a 1 in molte Regioni/PA. Inoltre, per la prima volta da molte settimane, l'incidenza calcolata negli ultimi 14 giorni è diminuita a livello nazionale. Questi dati sono incoraggianti e segnalano l'impatto delle misure di mitigazione realizzate nelle ultime settimane. L'incidenza rimane tuttavia ancora troppo elevata per permettere una gestione sostenibile, pertanto sarà necessario raggiungere livelli di trasmissibilità significativamente inferiori di 1 consentendo una rapida diminuzione nel numero di nuovo casi di infezione e, conseguentemente, una riduzione della pressione sui servizi sanitari territoriali ed ospedalieri.

Covid, i dati del 27 novembre in Italia

In Italia si registrano 827 morti e 28.352 nuovi casi, con 222.803 tamponiScendono i ricoveri (-354) e le terapie intensive (-64). In Lombardia 5.389 contagi, 3.418 in Veneto e 3.149 in Piemonte. Lazio + 2.276, Emilia Romagna +2.165. In Toscana altri 1.117, in Puglia 1.737.

Rezza: "Quadro migliora, ma mantenere prudenza"

Dopo molte settimane, commenta Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute, «diminuisce leggermente per la prima volta l'incidenza di casi, anche se si mantiene molto elevata. L'Rt questa settimana si fissa a 1,1 quindi si nota un primo effetto delle misure di contenimento. Purtroppo aumentano i ricoveri. Data la situazione - afferma - è bene continuare a mantenere comportamenti prudenti e tutte quelle misure che siano adeguate rispetto all'evoluzione dell'epidemia».