Covid Toscana, il contagio corre: ospedali al collasso. Si spera nell’effetto vaccini

I ricoveri nelle terapie intensive quasi come nella seconda ondata e un anno fa. I contagi non calano, primi segnali di inversione forse dal 20

I dati sul Covid in Toscana

I dati sul Covid in Toscana

Firenze, 7 aprile 2021 - "Bisognava chiudere prima tutta la Toscana". E’ il coro unanime degli epidemiologi che ormai da quasi due mesi chiedeva – inascolatato – la zona rossa per tutta la Toscana, osservando la crescita dei dati dei positivi al virus già da fine gennaio. Era l’unico modo per salvare gli ospedali dalla nuova ondata di piena che li ha ridotti in ginocchio. Evidente che la decisione di procedere per microzone rosse con chiusure provinciali e per aree omogenee è stata un fallimento. Perché le zone rosse di oggi non sono veri lockdown: le persone continuano a spostarsi per lavoro e con loro si muove il contagio. Anche con la zona rossa, l’effetto sugli ospedali si registra con un certo ritardo. In base all’elaborazione dei dati, se si fosse riusciti a presevare l’area fiorentina dalla terza ondata epidemica, avremmo già superato il picco, invece la curva risale, proprio per effetto del netto peggioramento dei dati nell’area del capoluogo e del suo hinterland.

Gli epidemiologi indicano tra il 15 e il 20 aprile il primo sollievo determinato in gran parte dagli effetti della vaccinazione sulla popolazione più anziana. Ma siccome i dati sono in peggioramento, stanno aggiornando i loro studi: stando ai dati, pur ridotti dall’effetto festivo, di nuovi positivi da inizio settimana, la Toscana, dopo Valle d’Aosta e Puglia, è la regione dove la situazione del contagio è peggiore.

E l’effetto si vede in ospedale, nella disperazione degli operatori preoccupati, esasperati, stanchi. I reparti sono pieni e soprattutto le strutture sanitarie dell’area Toscana Centro sono sature. In Toscana ci sono 1.991 persone ricoverate, oltre 550 in più rispetto al picco della prima ondata un anno fa, e 137 in meno rispetto al culmine della seconda, registrato il 23 novembre scorso. Di queste 279 in terapia intensiva, il massimo un anno fa era stato 295 e a novembre 298. Siamo a un’incollatura. Negli ospedali dell’Asl Toscana centro circa 50 pazienti hanno trascorso la notte nei letti dell’Osservazione breve intensiva: non hanno potuto essere ricevuti nei reparti ormai stracolmi. I 724 posti di degenza Covid sono pieni al 98%, idem i 97 di terapia intensiva, al 99% i 369 di cure intermedie.

Pazienti sono stati inviati a Massa, Pisa, Siena, al policlinico fiorentino di Careggi. L’ultima mossa prima del piano di emergenza, in cui si è costretti a trasformare gli ambulatori in degenze, ad aumentare il numero dei letti nei reparti, accogliendo anche pazienti nei corridoi, è l’incremento – previsto per venerdì – di altri 40 posti a bassa intensità di cure tra il Creaf di Prato e l’Iot Palagi di Firenze. Dopo scatta il piano di massiccio afflusso che dovrà trovare l’avallo del governatore toscano Eugenio Giani.