Coronavirus e la scuola, Toccafondi: "La comunità scolastica toscana sta reagendo"

"La stragrande maggioranza degli insegnanti non ha lasciato soli i ragazzi neppure nei primi giorni"

Gabriele Toccafondi

Gabriele Toccafondi

Firenze, 24 marzo 2020 - "L'anno scolastico sarà valido e gli insegnanti hanno la piena libertà di valutare come ritengono opportuno. Moltissimi lo stanno già facendo, stanno già valutando grazie alla didattica a distanza ma io non ho l'ossessione del voto. L'importante è stare vicino ai ragazzi che sono smarriti, non hanno più la loro routine. Gli insegnanti sono fondamentali, regalano momenti di serenità" ha detto la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina ai microfoni di Radio Uno. E sull'esame di Maturità:  "Stiamo pensando a possibili soluzioni relative al momento in cui si ritornerà a scuola, se si ritornerà chiaramente. Devo tenere in considerazione cosa gli studenti hanno fatto in questo periodo di didattica a distanza. Ci stiamo riflettendo, abbiamo già in mente possibili soluzioni che garantiscano agli studenti di fare un esame serio" In Toscana in prima fila sul fronte scuola c'è Gabriele Toccafondi, ex sottosegretario alla Scuola, deputato di Italia Viva. In questi giorni sta tenendo i contatti tra Ufficio scolastico regionale, ministero e governo a Roma e gli istituti scolastici toscani. Onorevole Toccafondi ha parlato con la ministra Azzolina? La scuola riaprirà? Si farà solo l'esame di Maturità in classe o anche quello sarà a distanza? "Parlo con la ministra e con tanti colleghi di maggioranza e opposizione. Su questo tema remiamo tutti dalla stessa parte. La riapertura delle scuole non dipende dal Ministro dell’Istruzione, ma dal quadro sanitario". Quindi che prospettive ci sono? "Prima di parlare di esami online o a distanza pensiamo all’oggi. Le scuole si stanno attivando con la didattica a distanza, in tantissime forme. La situazione è a macchia di leopardo, ma in pochi sono rimasti fermi e il quadro sta migliorando ogni giorno. In Toscana la quasi totalità delle scuole ha attivato piattaforme e dopo un primo momento difficile i singoli insegnanti sono partiti. È un segnale importante, racconta di una comunità scolastica che sta reagendo e non lascia soli i ragazzi. La stragrande maggioranza degli insegnanti non ha lasciato soli i ragazzi neppure nei primi giorni magari con video, gruppi whatsapp o lezioni su YouTube". E la Maturità? "Spero con tutto il cuore che si possa salvare l’Esame di stato come tutti lo conosciamo ma nessuno adesso può conoscere quando sarà possibile tornare ad una certa normalità". Come sta andando la didattica a distanza? "Come dicevo, a macchia di leopardo. La cosa più importante è dare un segnale agli studenti e dire che la scuola c’è. Da subito ho avuto chiaro da come tanti insegnanti si sono impegnati, che la scuola non sia semplicemente un insieme di nozioni ma un percorso educativo e i ragazzi hanno bisogno, ora più che mai, di relazioni, dei loro insegnanti e dei compagni". Molte scuole sono partite al rallentatore. Molte sembra si siano arrangiate. Che ne pensa? "Che servirà una riflessione a valle, come ha detto anche la Ministra, sulla scuola digitale. Ora ci  rimbocchiamo le maniche perché occorre dare risposte agli studenti. Diciamo la verità: nessuno si poteva immaginare che da un giorno ad un altro tutte, tutte, le scuole dovessero fare scuola stando a distanza. È comprensibile avere difficoltà ma la buona volontà c’è da parte di tutti".  Ci siamo scoperti vulnerabil e indietro anni luce... "Non farei di tutta l’erba un fascio. Tante scuole, in tutta la Toscana dalle metropoli ai piccoli centri, erano già pronte e già facevano azioni innovative sono quelle che sono partite subito e adesso stanno offrendo gemellaggi ai colleghi per poter supportare chi è in difficoltà". Poi c'è il problema di tante famiglie che non hanno computer o ipad. E come si arriva a questi studenti? "Il governo ha stanziato 85 milioni nel decreto Cura italia e anche diverse regioni stanno facendo la loro parte. Adesso è fondamentale superare la rigidità burocratica perché questo materiale serve adesso e non tra settimane. Dobbiamo fidarci dei nostri dirigenti, dei docenti degli amministrativi delle scuola. Dobbiamo distribuire questi soldi alle singole in base al numero dei ragazzi. Siano poi loro ha gestire queste risorse, facciano loro acquisti di tablet e pacchetti per connettersi e li diano presto in comodato d’uso ai ragazzi che non li hanno. In questo momento d’emergenza serve meno burocrazia possibile e più fiducia in chi dirige le scuole". Si può  fare in tempi rapidi? "Dobbiamo farlo. La scuola è per tutti i ragazzi. In classe o a distanza. Per questo faccio un appello anche ai produttori di tablet, Pc o collegamenti internet di aiutare le scuole, ovvero aiutare i ragazzi".