
Nadia Nefzi
Firenze, 1 giugno 2016 - Un’altra ragazza che ha vissuto l’esperienza della Costa Concordia, dopo Stefania Vincenzi, partecipa a Miss Italia e nei giorni scorsi ha vinto una selezione provinciale nella zona di Roma aggiudicandosi la fascia di Miss Monteverde 2016, quartiere della capitale.
Nadia Nefzi, 20 anni, in questi giorni di attesa della sentenza di Appello per il tragico naufragio, ha rivissuto come un film quei drammatici momenti che ricorderà per sempre. All'epoca del tragico naufragio all'isola dell'Isola del Giglio che è costato la vita a 32 persone venne definita come un'eroina. "Se la mia amica Silvia è viva forse lo deve a me. Quella sera non voleva venire a cena e preferiva rimanere in cabina a riposare. Io la convinsi e quando successe il dramma svenne. Poi salì con me sulla scialuppa e fortunatamente possiamo raccontare come è andata".
Chiediamo a Nadia se reputi giusta la conferma della condanna al comandante Schettino: "Quell'uomo si può ritenere fortunato. Con la morte di 32 persone sulla coscienza doveva scontare l'ergastolo. Per quello che ha fatto la condanna è mite. E poi se verrà confermata in Cassazione si farà poco tempo dietro alle sbarre. Purtroppo non c'è giustizia e non lo dico per me. Quella notte sono state rovinate per sempre 32 famiglie e 32 vite non ci sono più".
Nadia Nefzi è alta 1,80 ed è nata nella Capitale, dove ha sempre vissuto (la sua mamma è tunisina), acquisendo la cittadinanza italiana a 18 anni, come previsto dalla nostra legislazione. E' sposata con Patrizio, è mamma - a tempo pieno, precisa – di Dorian, due anni e mezzo, ed abita nel quartiere Casilino. Quella del 13 gennaio 2012 è una data indelebile.
"Un’esperienza - dice - che non si dimentica, che ti rimane addosso insieme alla paura, anzi dopo è peggio perché psicologicamente vivi sempre con l’incubo di ciò che hai passato”, Lo spiega raccontando altri particolari di quella sera, quando si trovava a cena al terzo piano della nave, non lontano dal punto in cui si trovavano le scialuppe. “La mia amica non si sentiva bene e voleva rimanere in cabina, rinunciando alla cena, ma non mi sembrò giusto e feci bene a insistere perché venisse con me, altrimenti chissà quale sarebbe stata la sua sorte”.
Ma è soltanto un dettaglio di quella serata drammatica. Nadia era a bordo della Concordia per lavoro: "Lavoravo per un'agenzia che aveva organizzato il servizio di hostess e realizzava sfilate di mode durante la crociera. Doveva essere una settimana di lavoro e di svago e invece finì in tragedia". Ora il sogno di Nadia, come fu quello della siciliana Stefania Vincenzi, è quello di arrivare alle finali nazionali di Miss Italia a Jesolo anche per onorare la memoria delle persone che hanno perso la vita al Giglio.