
I Negrita
Arezzo, 5 gennaio 2019 - Al gelo di gennaio, dentro un capannone umido, custodie sporche di fango e lacerate: ma chitarre integre. Le chitarre dei Negrita. Le chitarre che suoneranno a Sanremo e che sono state recuperate grazie a un’azione congiunta della polizia di Perugia e dei carabinieri di Arezzo e di Subbiano, ma grazie soprattutto al coraggio e all’onestà di commercianti perugini che con il loro intuito hanno risolto il caso. Si chiamano Andrea Toccaceli e Alessandro Dragoni, titolari del Pick Bazar, negozio di strumenti musicali.
E’ qui che si sono presentati due personaggi con al seguito due delle chitarre rubate nella notte di Natale dalla sala di registrazione della celebre band aretina: sette in tutto, di Drigo, di Cesare Mac Petricich, di Pau Bruni. I due volevano vendere i pezzi ma il negoziante al banco ha detto no, non mi fido, queste chitarre sono rubate e le tengo io.

Vista la mala parata e il commerciante che al cellulare digitava il 113, i due sono scappati verso l’auto, inseguiti dal titolare del negozio che è riuscito a prendere il numero di targa. Il resto è venuto di conseguenza: la polizia di Perugia ha allertato i carabinieri aretini, dalla targa si è risaliti al proprietario dell’auto e di lì agli autori del furto, smascherati pure dalle telecamere di sorveglianza del Pick Bazar.
I due, entrambi denunciati, sono stati fermati davanti al Comune di Capolona mentre le chitarre erano custodite in un capanno in località Chiaveretto nel comune di Subbiano. Euforico Drigo che dopo il furto aveva raccontato tutta la sua amarezza, «è come se mi avessero amputato un arto». Tornato in possesso dei suoi pezzi, in particolare di un esemplare quasi unico di chitarra realizzato in Argentina, ha ringraziato i ragazzi del Pick, «gesto eroico, li hanno pure inseguiti; e da ora in poi sarà quello il nostro negozio di riferimento».
Non infierisce sui due denunciati: «Non sono professionisti, hanno fatto un sacco di errori, hanno fatto capire chiaramente che quella che stavano vendendo era merce rubata». Parla anche Alessandro Dragoni, il giovane commerciante umbro. «Prima ci hanno chiamato, abbiamo delle chitarre degli anni Sessanta in soffitta ma non sappiamo più cosa farne, ce le prendete voi? Venite, abbiamo risposto, le valutiamo e vediamo cosa si può fare».
Ed eccoli i due a Perugia, entrano in negozio e in quel momento trovano Andrea Toccaceli. «Lui – riprende Alessandro – si è subito accorto che qualcosa non quadrava anche perché aveva riconosciuto le chitarre rubate ai Negrita che giravano sui social: una Gibson e una Fender». E’ la svolta del caso, i due farfugliano che devono telefonare a un parente per avere informazioni, lasciano lì le chitarre e scappano.