SIMONA SASSETTI e TERESA SCARCELLA
Cronaca

A Siena non si affitta la casa a una studentessa cieca: “Il suo bastone potrebbe rompere qualcosa”

L’odissea di una ragazza iscritta al secondo anno dell’accademia musicale cittadina. Le scuse assurde dei proprietari per dire no

Il presidente dell’Unione ciechi di Siena, Massimo Vita, insieme alla famiglia Nicotra

Il presidente dell’Unione ciechi di Siena, Massimo Vita, insieme alla famiglia Nicotra

Siena, 24 settembre 2023 – Quando le barriere non sono solo architettoniche, ma culturali, allora superarle o abbatterle diventa un processo decisamente più difficile e lungo. È la fotografia che viene fuori dall’odissea che sta vivendo una studentessa di musica non vedente, originaria di Verona, che ha scelto Siena come città dove coltivare la sua passione. La città del Palio, con la sua meravigliosa conformazione medievale, è piena di barriere architettoniche. Ma a quanto pare non sono le uniche. "No, con il bastone bianco potrebbe rompere qualcosa". Oppure. "No, la presenza di un accompagnatore in casa, seppur occasionale, potrebbe turbare le altre inquiline". Queste sono le risposte che i genitori della ragazza, iscritta al secondo anno del Siena Jazz, accademia musicale di spicco, hanno ricevuto da due diversi proprietari di casa, un attimo prima di firmare il contratto di affitto.

La ricerca di un alloggio privato, però, non era la loro prima scelta. "Abbiamo fatto richiesta per accedere a una stanza negli studentati della regione Toscana - racconta il padre della giovane, Giuseppe Nicotra - ma non siamo riusciti ad entrare in graduatoria perché l’Isee è diventato il nostro limite. Un problema che non ci aspettavamo visto che nella nostra regione le persone con disabilità hanno comunque la priorità". A quel punto si sono visti costretti a cercare una soluzione alternativa, per consentire alla ragazza di proseguire gli studi. Si sono addentrati nella giungla delle stanze in affitto, già insidiosa di per sé, ma appena veniva evidenziata la disabilità della ragazza e quindi le sue necessità, ecco che i proprietari si tiravano indietro.

“Ci siamo affidati a un’agenzia - continua il padre - Stavamo per firmare il contratto per una stanza in un quartiere residenziale, tra l’altro vicino al Siena Jazz (San Prospero), ma quando la proprietaria ha saputo che mia figlia era non vedente ci ha chiamato per annullare l’appuntamento. Ha motivato la sua decisione dicendo che con il bastone bianco avrebbe potuto fare danni alla casa, oppure farsi male e non voleva prendersi responsabilità".

Seconda casa, seconda porta chiusa in faccia. "Abbiamo trovato un’altra stanza - racconta Nicotra - Con il proprietario ci siamo scambiati messaggi ed e-mail fino a pochi giorni fa, ma quando stavamo per firmare il contratto ci ha detto che le altre inquiline si erano opposte. Le persone non vedenti hanno bisogno di un accompagnatore che l’aiuti a entrare e uscire e questa presenza adulta le avrebbe turbate, l’avrebbero vista come un’invadenza degli spazi. Ci siamo rimasti male perché ci siamo resi conto che il problema è culturale". Una bella doccia fredda che però non scoraggia la coppia dall’andare avanti nella ricerca di una sistemazione per la figlia. La speranza che ci possa essere qualcuno disposto ad offrire un’occasione a chi vuole, e riesce, ad essere indipendente, è più forte.