GIOVANNI SPANO
Cronaca

"Mostro" di Bellosguardo, chiesto il sopralluogo. La proprietà: "Costruzione regolare"

Parla il legale della proprietà

Nel rendering, veduta dall’alto dell’insediamento abitativo (cerchiato di rosso) in fase di realizzazione a Bellosguardo: in azzurro la piscina

Firenze, 16 novembre 2016 - Una domanda di attualità presentata in consiglio comunale da Donella Verdi (‘Firenze riparte a sinistra’), con risposta dell’assessore all’Urbanistica, Lorenzo Perra. Ma anche, perentoria, l’autodifesa della proprietà della villa in fase di realizzazione a Bellosguardo e che sostiene la piena regolarità dell’operazione.

Sono le novità sul caso aperto dalle lettere scritte dal Comitato Oltrarno fuori le mura, che paventa possibili abusi edilizi in un contesto mirabile. Verdi ha parlato di «intervento che sembra assai pesante e in contrasto coi vincoli paesaggistici. Si chiede all’amministrazione di conoscere quali motivi hanno autorizzato un intervento così impattante e se questo ha comportato maggiori superfici e maggiori volumi.

Quali sono i vincoli in relazione al paesaggio e alla sicurezza idrogeologica». Verdi ha poi chiesto all’amministrazione se sono stati fatti interventi di polizia municipale per verificare la conformità dei lavori rispetto alle autorizzazioni».

Perra ha risposto – in aula e in una interviesta radiofonica a Controradio – che «per l’immobile è stata concessa un’autorizzazione paesaggistica e presentata una Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività per imprese e lavori soggetti a verifica dei requisiti: autorizzazione, licenza, concessione, permesso, nulla osta) aperta nel 2015 e una variante nel 2016 per ricostruzione edilizia, in fase istruttoria. La Direzione Edilizia attende l’accertamento dei vigili. Ho chiesto di nuovo alla municipale di effettuare la verifica su eventuali lavori difformi rispetto ai titoli edilizi ottenuti».

L’avvocato Sandro Guerra, legale della proprietà, una famiglia di Prato, spiega che la «fine lavori è a dicembre 2017: da ciò si comprende come il cantiere ‘ripreso’ sia nelleprime fasi. L’immobile è stato messo in sicurezza e la proprietà ha palificato il perimetro con opere di consolidamento a costi notevolissimi, 4-500 mila euro, a beneficio di tutti. Le impalcature sono si ‘invasive’, ma sono per la sicurezza dei lavoratori. A monte del progetto c’è uno studio filologico della proprietà e di uno studio milanese. Ecco i rendering: prima c’era un tetto di mattoni, 200 metri quadri, alla fine lì ci sarà verde. I titoli edilizi? Controllati scrupolosamente. Ne è riprova che era stata ordinata la sospensione-lavori per chiarimenti, a seguito dei quali il provvedimento è stato revocato».

E poi non è una villa monofamiliare ‘trasformata’ in una di 3-4 piani. Quello che chiamano mostro è il risultato di sacrifici anche economici finalizzati a maggiore armonizzazione rispettoall’ambiente e al paesaggio».