Viareggio, Carnevale in mascherina. Steward e ironia: scattano le sfilate

Domenica 20 febbraio il primo dei sei corsi. Obbligo di green pass e Ffp2 per il pubblico. Limitazioni (parziali) alla capienza

Viareggio, 18 febbraio 2022 - Quelle bocche spalancate di fronte ai giganti di cartapesta che fendono i Viali di Viareggio, come velieri in mezzo al mare, erano il più ghiotto richiamo per il più classico degli scherzi di Carnevale. Senza nemmeno accorgersene la ’vittima’ si ritrovava a masticare coriandoli, lanciati da chissà chi, chissà da dove, come noccioline caramellate. Quest’anno però la mascherina, rigorosamente Ffp2 per poter partecipare al corso, oltre al contagio frenerà l’impeto dei goliardici. Ma non lo spettacolo nella sua essenza. Quello che il Carnevale di Viareggio con i suoi carri – fatti ancora di fogli di giornale impastati con la colla – metterà in scena da domenica per la prima di sei sfilate. Alle 14.30 la cerimonia con l’alzabandiera, poi i tre colpi di cannone che daranno il via alla parata.

"E sarà un Carnevale a tutti gli effetti, libero di esprimersi", assicura la presidente della fondazione che lo organizza, Marialina Marcucci. Nessun posto a sedere assegnato per il pubblico, prescrizione che nella scorsa edizione – slittata per l’emergenza Covid a fine estate – ha imbrigliato la festa allora riservata a pochi intimi (furono consentiti solo 5mila ingressi). E nessun limite alla capienza, solo per cautela i primi due corsi saranno limitati a 40mila spettatori. Ma negli hotel le prenotazioni per il momento languono, "mentre per il gran finale in notturna - dicono gli albergatori - quelli del 5 e del 12 marzo potremmo arrivare al tutto esaurito" .

Per questa edizione della manifestazione, posticipata di una settimana per aspettare la risacca della quarta ondata, l’unico obbligo per il pubblico sarà dunque presentarsi alle porte con il green pass rafforzato e con la Ffp2 a portata di mano, da indossare - sotto il controllo di un esercito di steward - in caso di assembramento. Quello che un tempo si chiamava semplicemente folla. E che ha trasformato la follia di un gruppo di amici, che nel 1873 organizzarono una parata per protestare contro il podestà, in uno degli eventi più popolari del Paese. Quel Paese che i carristi viareggini hanno raccontato, facendosi beffa del potere quando la satira era un gioco per pochi. E adesso che la politica italiana ha perso consensi e appeal, gli artisti della cartapesta guardano oltre. Oltreoceano nella satira del carrista Carlo Lombardi, che s’immagina il presidente degli Stati Uniti Biden a cavalcioni di un bufalo. Oltralpe in quella di Marzia Etnea, che incorona la presidente della Bce Christine Lagarde sul trono di spade.

E allora quest’anno a Viareggio Achille Lauro, dopo l’auto-battesimo di Sanremo, verrà incoronato il nuovo papa alla "Festa dei folli" del costruttore Luca Bertozzi, mentre Vasco Rossi canterà "Voglio una vita decovizzata" sul carro di Priscilla. La parità di genere non è più un obiettivo da raggiungere, ma nel futuro di "Omogenity", di Fabrizio e Valentina Galli, è una conquista. L’avvenire però rischia di essere solo un’ipotesi, è la riflessione di Luciano Tomei, se le politiche sul clima non diventeranno un’urgenza per il pianeta si avvicina l’ora del ‘Reset’ gridano i Lebrigre-Roger. Ma del doman non v’è certezza, adesso Viareggio, con le sue storie, è pronta per uscire “a riveder le stelle...”. Momento che i Cinquini, una famiglia di carristi al servizio della festa più effimera e più tenace, siglano con un bacio. Così romantico, dietro a una maschera. E pure così proibito, dietro alla mascherina Ffp2.