Arezzo, 26 gennaio 2024 – Il nuovo Adi, si legge assegno di inclusione. E’ la misura che ha sostituito il reddito di cittadinanza. La corsa ad
aprire le pratiche è già scattata insieme a quella al rinnovo dell’Isee. L’inizio dell’anno infatti per molte famiglie significa rinnovo del modulo che serve per richiedere allo Stato bonus e sussidi, dai contributi per le
bollette di luce e gas all’assegno di inclusione appunto.
«In questi giorni c’è stato un afflusso importante di persone – spiega Guido Guiducci direttore Inca Cgil – al momento solo qui abbiamo aperto oltre 450 pratiche per la richiesta dell’Adi l’assegno di inclusione in tutta la
provincia di Arezzo. Un dato solo parziale ma che dimostra
la grande richiesta e fornisce uno spaccato abbastanza
fedele della realtà». La corsa all’Assegno di Inclusione
misura sostitutiva al Reddito di cittadinanza che ha
debuttato a gennaio 2024 era partita a fine 2023. Già
centinaia le domande arrivate all’avvio dell’iter burocratico. Una partenza che era stata sprint rispetto a quella dell’Sfl il supporto formazione lavoro introdotto per i cosiddetti occupabili, dallo scorso settembre con cui si
vincola l’erogazione di 350 euro mensili all’obbligo di
iscrizione e frequenza a corsi di formazione professionale.
Solo poche decine le richieste arrivate in provincia di
Arezzo a fronte di 270 persone che nel territorio avevano
perso il diritto al sussidio di stato. Adesso invece è scattata la richiesta dell’assegno di inclusione. Secondo i dati dell’Inps aggiornati a giugno di quest’anno, tra pensione e reddito di cittadinanza ad Arezzo c’erano quasi
4mila beneficiari per un importo medio di 484,99 euro
mensili. Il nuovo Adi è rivolto ai nuclei con almeno un
componente disabile, minore, over-60 o preso in carico dai
servizi socio sanitari. Le richieste continuano ad arrivare
ogni giorno e secondo i conti fatti potrebbero chiedere
l’assegno più 800 persone in tutta la provincia, la platea è
enormemente più ampia rispetto agli sfl ma più bassa
rispetto ai percettori di reddito. Una volta aperta la
pratica però, l’erogazione del beneficio non è contestuale.
«L’Inps ha presentato uno scadenzario dei pagamenti, si
dovrebbe partire dalla fine di questa settimana il 26
gennaio con le pratiche aperte prima – continua Guiducci – i
tempi dipendono anche dallo svolgimento dell’istruttoria da
parte dell’Inps. La normativa prevede una presa in carico
dai servizi sociali del Comune». «L’Inps ricorda che per
poter accedere al beneficio è necessario presentare la
domanda Adi, effettuare l’iscrizione al Sistema informativo
di inclusione sociale e lavorativa e sottoscrivere il Patto
di attivazione digitale del nucleo familiare –spiega Rina
Mele responsabile del patronati di Confartigianato - Se non
viene sottoscritto il Patto di attivazione digitale, non si
potrà procedere alla messa in pagamento della domanda e in
caso di sottoscrizione tardiva del Pad, come per tutti gli
altri casi, il riconoscimento del beneficio potrà decorrere,
solo dal mese successivo a quello di sottoscrizione del pad
stesso. Ad oggi degli utenti che si sono rivolti al nostro
Patronato nessuno ha ancora ricevuto il messaggio per
l'appuntamento al Centro per l'impiego per la verifica dei
requisiti e quindi per l'erogazione dell'Assegno Adi.
Abbiamo avuto richieste di Adi infatti, molte di più di
quelle arrivate per il supporto formazione lavoro, per l’sfl
avevamo aperto una sola pratica«.