MONICA PIERACCINI
Cronaca

Antivirali Covid, arrivano in farmacia: basta la ricetta del medico di famiglia

Dattolo, presidente dell'Ordine dei medici di Firenze: “Giusto e necessario, ma i tamponi devono essere fatti in tempi rapidi”

Pietro Dattolo

Firenze, 13 aprile 2022 – Gia dalla prossima settimana i medici di famiglia potranno prescrivere antivirali contro il Covid. Ad annunciarlo è il direttore regionale dell'Aifa, Nicola Magrini. Lo scopo, ha detto, è usare il Paxlovid «maggiormente e in condizioni di sicurezza, visto che finora lo abbiamo utilizzato meno delle aspettative e oggi ne abbiamo una quantità tale da renderlo disponibile per una platea di prescrittori più ampia». Plaude il presidente dell'Ordine dei medici di Firenze, Pietro Dattolo.

Cosa pensa della novità? «Approvo molto l'iniziativa: è giusto e necessario che anche i medici di famiglia possano prescrivere l'antivirale Paxlovid. In questo modo si fa anche recuperare professionalità alla medicina generale e si eliminano trafile burocratiche».

Come funzionerà? «In modo semplice, come per gli altri farmaci. Ci vorrà un tampone, quindi il medico farà la diagnosi e prescriverà la ricetta per le compresse, che saranno poi prese in farmacia, senza dover andare più in ospedale».

Quindi siete pronti a prescriverle? «C'è qualche piccolo problema da risolvere dal punto di vista della tempistica di somministrazione. Il Paxlovid deve essere assunto nei primi cinque giorni di malattia. Bisognerebbe perciò avere il risultato di un tampone in tempi rapidi e spesso i medici di famiglia non ce l'hanno».

L'antivirale funziona? «Funziona nel 70% dei casi, se preso nei tempi giusti».

I medici di famiglia sono tornati a 'respirare' o gli ambulatori continuano ad essere presi d'assalto? «Dalle segnalazioni che mi arrivano direi che la situazione è più tranquilla. Il virus, comunque, circola ancora. Contagiati ce ne sono e sono tanti».

Anche in ospedale? «A Ponte a Niccheri, ad esempio, non riusciamo a chiudere il reparto Covid. I ricoverati stanno addirittura aumentando in questi giorni, anche se arrivano per altre patologie, poi fanno il tampone e risultano positivi. Bisogna sempre trattarli in luoghi dedicati, quindi permangono problematiche organizzative».