Firenze, 16 dicembre 2023 – Con la legge del 16 dicembre del 1918, giorno storico per l’Italia, l’elettorato maschile venne ampliato. Finalmente fu data la possibilità di votare a tutti i cittadini maschi che avessero almeno 21 anni. Altra condizione, oltre all’età, era l’aver prestato servizio presso l’esercito durante la prima guerra mondiale. Il diritto di voto è stata una vera e propria conquista nel nostro Paese, che ha avuto varie tappe nel corso del tempo. Basti pensare che, dopo l'unità d'Italia, votare non era un diritto ma un privilegio assoluto riservato a pochissimi. Infatti erano ammessi alle urne solamente gli aristocratici dai 25 anni in su, appena il 2% della popolazione. Poi furono eliminati i requisiti di censo e i limiti di ricchezza, tuttavia rimasero esclusi gli analfabeti. Nel 1912, su proposta di Giolitti, venne approvata una nuova estensione del voto: potevano recarsi alle urne i cittadini di sesso maschile dai 21 anni in su a patto che avessero la licenza della scuola elementare, e dai 30 anni in su senza requisiti d’istruzione. Ci vollero circa 60 anni per arrivare al vero e proprio suffragio maschile. Un’altra data storica è stata il primo febbraio del 1945, giorno in cui, con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi, riconobbe il voto femminile. L’esordio delle donne alle urne avvenne con le elezioni amministrative tra marzo e aprile del 1946, mentre il 2 giugno dello stesso anno parteciperanno ad un voto di ben altra importanza storica: il referendum istituzionale per scegliere tra monarchia e repubblica e l’elezione dell’Assemblea Costituente. Molto particolare l’invito rivolto in quell’occasione alla popolazione femminile: "Siccome la scheda deve essere incollata e non deve avere alcun segno di riconoscimento, le donne nell'umettare con le labbra il lembo da incollare potrebbero, senza volerlo, lasciarvi un po' di rossetto e in questo caso rendere nullo il loro voto. Dunque, il rossetto lo si porti con sé, per ravvivare le labbra fuori dal seggio". La Costituzione stabilì i principi in materia di voto, sancendo che questo “dovere civico” fosse personale, eguale, libero e segreto. Nasce oggi Jane Austen nata il 16 dicembre del 1775 a Steventon. In vita, i suoi romanzi furono pubblicati anonimamente, ma oggi è una delle più grandi scrittrici di ogni tempo. Mai sposata, eppure con tanta sapienza scrisse a proposito dell'amore: da "Orgoglio e pregiudizio" a "Emma", "L'abbazia di Northangel", "Ragione e sentimento". Ha scritto: “Non sempre chi sorride è felice. Ci sono lacrime nel cuore che non arrivano agli occhi”.
Cronaca16 dicembre 1918, per la prima volta i 21enni alle urne. Sapete prima chi votava?