REDAZIONE CRONACA

Almanacco del giorno: 11 agosto 1934 apre Alcatraz

Un posto da brividi, tetro e inquietante nella baia di San Francisco, dove è stato incarcerato anche Al Capone

L'ex penitenziario di Alcatraz

Firenze, 11 agosto 2021 - Era l’11 agosto del 1934 quando si aprirono i cancelli del penitenziario federale più inaccessibile al mondo, quello di Alcatraz. Era nato per ospitare i detenuti più pericolosi, e infatti nello storico registro risulta che, tra i 1576 che vennero rinchiusi nelle sue celle fino al momento della chiusura, figurano alcuni tra i peggiori criminali d’America come Al Capone, Mickey Cohen, Arthur R. ‘Doc’ Barker, Whitey Bulger e Alvin ‘Creepy’ Karpis. L’isola, a circa 2 km al largo della costa di San Francisco, in California, negli Stati Uniti, era un luogo che assicurava un isolamento totale ed escludeva ogni possibile rischio di fuga.

Non a caso questo carcere infernale di massima sicurezza era definito ‘The Rock’, la roccia, a indicare che per la maggior parte sorge su uno sperone roccioso. Evadere da lì, non era un’opzione contemplata tra le possibili. Il carcere, come venne successivamente scoperto da un gruppo di ricercatori, sorgeva sui resti di un’antica fortezza militare, costruita nell’era della corsa all’oro intorno al 1848, e trasformata poi in una linea di difesa nel corso della guerra civile, nel 1861.  La struttura penitenziaria poteva contare su strutture di massima sicurezza, e in ogni caso, la presenza di correnti gelide nelle acque della baia di San Francisco scoraggiavano ogni ipotesi di raggiungere a nuoto la terraferma. Eppure, la tenuta della prigione più solida di tutta l’America, nell’arco dei suoi 29 anni di apertura, fu messa a dura prova da ben 36 impavidi prigionieri che fecero in tutto 14 tentativi di fuga. Il più tristemente celebre è stato quello del maggio del 1946 denominato la ‘Battaglia di Alcatraz’, finita nel sangue, in cui persero la vita due guardie e tre prigionieri. Mentre certamente più nota, grazie al film che la racconta, è la fuga avvenuta nella notte dell’11 giugno 1962, da parte di Frank Morris e i fratelli John e Clarence Anglin.

Ma come si viveva ad Alcatraz? Nelle celle, che misuravano 2.7 x 1.5 metri e di altezza poco più di 2 metri - disegnate appositamente perché nessuna potesse dare verso l’esterno - c’era appena lo spazio per un letto, un tavolo, un lavandino e un water che veniva sciacquato solo con acqua di mare. L’acqua calda non esisteva, arrivò solo nei primi anni ‘60, poco prima della chiusura della struttura. I peggiori criminali o chi creava problemi, erano inviati per determinati periodi in celle denominate ‘The Hole’, il buco, dove subivano trattamenti brutali. Tra le particolarità, i corridoi che avevano i nomi delle strade più famose degli Stati Uniti, come Broadway e Michigan Avenue. I prigionieri e lo staff pranzavano insieme tre volte al giorno. Le regole da rispettare, sia per i detenuti che per gli agenti, erano strettissime. Solo il giovedì e il sabato venivano consegnati carta igienica, fiammiferi, sapone e detersivi. Ai detenuti era permesso mangiare, curarsi, e vestirsi ma con la sola divisa in dotazione e nient’altro addosso: era proibito persino indossare un cappello. C’era anche, soprattutto nei primi anni, uno stretto codice del silenzio, che però dagli anni ’50 venne ammorbidito. Ma anche se fu concesso di conversare pacatamente e a basso tono, rimase sempre assolutamente vietato gridare, fischiare o cantare, pena duri provvedimenti disciplinari.

Un luogo inaccessibile e tetro come questo è anche il posto ideale per la nascita di inquietanti leggende. Come quella che vorrebbe Alcatraz infestata di spiriti ancora oggi, nonostante siano passati molti anni dalla sua chiusura. Uno tra i luoghi del terrore è certamente il corridoio dove i tre fuggiaschi della ‘battaglia di Alcatraz’ vennero uccisi. Ma la leggenda dei fantasmi è stata alimentata anche da precise testimonianze di alcuni prigionieri e guardie, che dissero di essere stati più volte testimoni di ‘strani’ fenomeni ‘paranormali’ come sussurri e mormorii. Riferirono di aver visto figure fluttuanti nel cuore della notte, e a volte anche di aver udito rumori metallici di catene nelle celle vuote. Lo stesso primo direttore di Alcatraz, James Johnston, riferì esperienze simili. Avvalorate dagli esperti del paranormale, che indagarono attentamente tutta l’area nel corso di vari sopralluoghi con l’ausilio del ‘magnetometro’, che una volta addirittura “saltò” nonostante, sull’isola, non ci fosse alcun campo elettromagnetico.

Da parte loro invece, le autorità di Alcatraz hanno sempre smentito simili voci, liquidando questi ‘fenomeni’ come semplice frutto della fantasia e della suggestione. Certo è che la presenza di ‘spiriti maligni’ sono serviti ad alimentare ulteriormente, nel corso degli anni, il mistero e l’interesse per questo luogo. Una fama accresciuta anche dopo diversi film dedicati alla fortezza, tra cui spicca il famoso ‘Fuga da Alcatraz’ con Clint Eastwood. Non stupisce dunque che la struttura sia meta privilegiata per turisti e amanti del brivido. Fin da quando, svuotata dei suoi ultimi detenuti e chiusa per ordine del procuratore generale Robert F. Kennedy il 21 marzo del 1963, venne aperta al pubblico nel 1973. Nel primo anno è stata visitata da 50mila persone, mentre oggi oltre un milione e 300mila turisti, ogni anno, fanno tappa nel leggendario luogo di detenzione e mistero.

Nasce oggi

Massimiliano Allegri, nato l’11 agosto 1967 a Livorno. Dopo un’importante carriera da calciatore, ha iniziato la sua carriera di allenatore costellata di trionfi. Ha detto: “Se l’autorevolezza di un allenatore deriva dall’urlare, io nonne ho. A me chi urla non trasmette niente, mentre ci sono persone che parlano piano e infondono sicurezza, anche timore”.

Maurizio Costanzo