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Allergie in crescita nei bambini: dati e cure innovative. Parlano gli esperti

L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che nel 2050 il 50% della popolazione generale risulterà allergico. Le cause

Anche lo sport ha la sua utilità contro asma e allergie

Firenze, 14 aprile 2023 –  Allergie in aumento. Il quadro della situazione è stato analizzato durante il 25° Congresso Nazionale della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (Siaip). Tra i dati emersi risulta che le allergie rappresentano una vera e propria emergenza nei paesi più ricchi, mentre la situazione non preoccupa in quelli in via di sviluppo. Tra le ipotesi per motivare questa differenza, spiegano gli esperti, ci sarebbe il fattore igiene che impedisce la formazione di difese immunitarie e il surriscaldamento del pianeta che anticipa e prolunga la fioritura delle piante, con conseguente aumento dei pollini. In Italia e Spagna, per esempio, gli ulivi sono sempre più spesso causa di allergie respiratorie.

Il dato choc

In Italia, i ricoveri ospedalieri per anafilassi alimentari sono cresciuti del 400% negli ultimi 20 anni. Anche questo, e molto altro ancora, è emerso a Roma al Congresso Siaip. Per questo i dottori parlano di “epidemia allergica”. Ad allarmare i pediatri è il costante aumento di malattie quali dermatite atopica, allergie alimentari, asma, rinocongiuntiviti.

“Nel nostro paese – afferma il presidente Siaip Michele Miraglia del Giudice, professore di Pediatria e Allergologia presso l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” di Napoli – negli ultimi anni stiamo assistendo a un continuo incremento della prevalenza delle malattie allergiche. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che nel 2050 il 50% della popolazione generale risulterà allergico. Attualmente, dai dati ufficiali della letteratura scientifica, risulta che oltre il 40% dei bambini soffre di qualche forma di allergia, con tassi di prevalenza fino all’80% nel caso in cui entrambi i genitori siano allergici. Assistiamo, in particolare, a dermatite atopica, allergie alimentari nelle prime epoche di vita, a cui, più tardi, possono associarsi patologie respiratorie, seguendo un percorso definito marcia atopica”.

La situazione nel mondo

Le reazioni avverse agli allergeni della frutta sono sempre più diffuse nell’Europa meridionale e attualmente quella agli alimenti rappresenta la forma di allergia che ha subito l’aumento più significativo. Negli Stati Uniti negli ultimi 20 anni le allergie alimentari sono triplicate, con forte aumento anche delle reazioni allergiche gravi e dei casi di shock anafilattico. Tra i fattori di rischio sono da sottolineare il fumo di sigaretta, anche di quella elettronica, ma anche le sostanze inquinanti, che costituiscono lo ‘smog’, come i particolati che agiscono da irritanti e sono vettori per gli allergeni. Generalmente i maschi sono più suscettibili a sviluppare malattie allergiche, tuttavia dopo la pubertà le ragazze hanno un rischio maggiore a causa dell’influenza degli ormoni sessuali. Le allergie si sviluppano soprattutto nelle aree urbanizzate rispetto a quelle rurali per le diverse condizioni igieniche, minor esposizione ai germi e maggiore inquinamento ambientale.

L’altra faccia della medaglia del miglioramento delle condizioni igieniche

Ma perché aumentano le allergie? “Le cause dell’aumento del tasso delle malattie allergiche sono da ricondurre all’ipotesi dell’igiene –  spiega il prof. Miraglia del Giudice –  cioè al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie con conseguente ridotta esposizione ai microbi necessari a costituire le difese immunitarie nei primi anni di vita, e inoltre con successivo potenziamento della risposta immunitaria Th2 implicata nelle risposte allergiche. E inoltre anche al surriscaldamento del pianeta, che ha anticipato il periodo di fioritura delle piante, ed è causa, quindi, di una maggior esposizione agli allergeni dei pollini”.

Come contrastare questa epidemia allergica?

Oltre ai farmaci già ampiamente utilizzati, sono disponibili nuove armi, in particolare contro la dermatite atopica. “Aifa ha recentemente approvato nuovi farmaci biologici – continua il presidente Siaip Miraglia del Giudice –  come gli anticorpi monoclonali. Tra questi ultimi, il Dupilumab, che ha come bersaglio i mediatori della risposta infiammatoria allergica, ha ricevuto indicazione per la dermatite atopica anche nei bambini di età superiore ai 6 anni. Ultimamente la Commissione Europea lo ha approvato persino a partire dai 6 mesi di vita. I farmaci biologici non solo hanno rivoluzionato il trattamento delle malattie allergiche severe, ma rappresentano anche uno strumento promettente per contrastare il loro sviluppo e l’evoluzione della marcia atopica, attraverso il blocco della risposta infiammatoria Th2-mediata, alla base della patogenesi di tutti i disordini atopici”.

Ripercussioni sul futuro 

L’epidemia allergica può avere pesanti ripercussioni nel futuro dei paesi sviluppati: se non gestita correttamente, può determinare seri problemi di salute pubblica nelle epoche successive di vita. Ad esempio, l’asma non adeguatamente controllata può comportare negli anni una riduzione della funzionalità polmonare con lo sviluppo di un quadro di ostruzione bronchiale irreversibile.