REDAZIONE CRONACA

Alessandro Orsini, niente spettacolo a Livorno: "Nel teatro non si parla di politica"

Il caso del Goldoni. Un regolamento approvato dalla precedente Giunta lo impone: certi temi sono banditi. L'attuale sindaco: "Pronti a ospitare il prof in altra struttura"

Alessandro Orisni

Livorno, 29 aprile 2022 - "Al teatro Goldoni di Livorno non si parla di politica per regolamento". E lo spettacolo con Alessandro Orsini, professore universitario le cui teorie sulla crisi Ucraina sono finite a più riprese sotto i riflettori, non si può tenere. La data labronica dunque, nell'ambito di un'iniziativa del Fatto Quotidiano, deve saltare. Ed è polemica in città, anche se l'attuale sindaco Luca Salvetti precisa: 

«Polemica ridicola - aggiunge Salvetti in una nota -: Livorno non ha mai messo bavagli a nessuno. Orsini è sin da ora invitato ad esprimere le sue idee nella nostra città in un evento che possiamo organizzare in qualunque momento. Purtroppo non lo può fare in un teatro pubblico come il Goldoni che ha quel regolamento, adottato dal Movimento 5 Stelle che oggi pensa di candidare Orsini alle prossime politiche, e che ha spesso disatteso lo stesso regolamento da loro adottato».

Lo spettacolo, in programma il 23 maggio, era stato organizzato da Seif, società che edita Il Fatto Quotidiano. 

La fondazione teatrale spiega di aver cancellato l'impegno appena le è stato reso noto da Seif il titolo dell'evento, 'Ucraina - Critica della politica internazionale'. «Se ne fossimo stati a conoscenza prima, cioè prima della stipula dell'atto di concessione, in cui non compare il titolo - scrive a Seif il direttore amministrativo Marco Menicagli - vi avremmo indicato come da anni il teatro non possa essere dato in concessione per dibattere temi di natura politica».

La vicenda è finita addirittura in consiglio comunale, dove appunto il sindaco Salvetti ha smontato le polemiche. 

«È un atto del 2017 firmato dall'allora sindaco M5s Filippo Nogarin - ha ricordato Salvetti -: da anni il Teatro non può essere dato in concessione per interventi con temi di natura politica in senso ampio (politica economica, interna, internazionale, sanitaria) senza che in alcun modo possa subentrare un giudizio di opportunità e merito da parte del teatro»