Il 9 aprile 1865 si conclude la guerra di secessione americana

Con la vittoria dei Nordisti ebbe fine lo schiavismo ma la situazione sociale ed economica della popolazione di colore non mutò

Guerra di secessione americana (foto web)

Guerra di secessione americana (foto web)

Firenze, 9 aprile 2022 – Negli Stati Uniti il nord industriale e il sud agricolo e schiavista nel 1860 finirono con l’avere interessi diversi e contrastanti. Quando si sovrappose a tutto ciò anche l’interesse economico per la colonizzazione di nuove terre, si giunse alle armi.

I contrasti tra gli Stati del Nord e quelli del Sud spinsero la nazione verso la guerra civile quando venne eletto presidente Abraham Lincoln, uomo politico decisamente contrario all’introduzione dello schiavismo nell’Ovest. I Sudisti, temendo che il nuovo presidente si apprestasse ad abolire lo schiavismo anche nel Sud, proclamarono la secessione, decisero cioè di uscire dall’Unione. I sette Stati ribelli, diventati poi undici dopo lo scoppio della guerra, si costituirono in una Confederazione degli Stati Uniti, con capitale prima Montgomery e poi Richmond. A questo punto il presidente Lincoln decise di intervenire con la forza per soffocare la ribellione, che rischiava di mandare in frantumi l’unità degli Stati Uniti: era il 1861 quando scoppiò la guerra civile, chiamata anche guerra di secessione, che si concluse il 9 aprile 1865 con la vittoria dei Nordisti. Contro la previsione delle due parti, il conflitto durò a lungo, provocando enormi distruzioni nelle città e nelle campagne del Sud, e gravissime perdite umane sia tra gli Unionisti che tra i Confederati.

Il Nord partiva avvantaggiato per il fatto di essere la regione più popolosa e ricca di industrie, capaci di rifornire l’esercito di tutte le armi più moderne per l’epoca, come le mitragliatrici e le corazzate. Il Sud era invece quasi privo di industrie belliche, fu perciò costretto a importare le armi dall’estero, ma in compenso l’esercito secessionista disponeva di valenti generali ed era formato da soldati decisi a tutto pur di difendere la nuova Confederazione. La guerra, che fu combattuta su più fronti, sia per terra che per mare, nei primi due anni fu caratterizzata dai tentativi dell’esercito nordista di occupare la capitale Richmond. Malgrado il blocco navale attuato dalla flotta nordista, l’esercito confederale riuscì a contrastare questa avanzata. La situazione volse decisamente a favore del Nord dal 1864, quando il comando dell’esercito fu assunto dal generale Grant, che decise di portare contro il Sud una spietata ‘guerra totale’. In breve tempo la flotta attuò un blocco navale completo e gli eserciti assediarono la capitale. Con le truppe oramai stremate, il 9 aprile 1865 il comandante supremo dei Sudisti, il generale Lee, firmò la resa. Con la vittoria dei Nordisti ebbe fine lo schiavismo, ma sostanzialmente non mutò la situazione sociale ed economica della popolazione di colore. Pochi giorni dopo la fine della guerra, il 14 aprile 1865, il presidente Lincoln, che si preparava a effettuare il reinserimento degli Stati secessionisti con misure moderate, venne assassinato.     

 

Nasce oggi

 

Charles Baudelaire nato il 9 aprile 1821 a Parigi. Grande poeta francese, tormentato, estroso e irrequieto,  ha vissuto una vita intensa e avventurosa ed è stato una delle personalità più influenti del XIX secolo. Ha scritto: “Ogni uomo in buona salute può fare a meno di mangiare per due giorni; della poesia, mai”.

 

Maurizio Costanzo