14 aprile 2004, Quattrocchi ucciso dai terroristi: “Vi faccio vedere come muore un italiano"

Il suo video con quelle parole famose fece il giro del mondo. Nel 2006, per il suo coraggio, è stato insignito della medaglia d’oro al valore civile

Fabrizio Quattrocchi (foto Ansa)

Fabrizio Quattrocchi (foto Ansa)

Firenze, 14 aprile 2024 – Era il 14 aprile del 2004 quando moriva, barbaramente ucciso, Fabrizio Quattrocchi. Dopo essere stato rapito insieme a Umberto Cupertino, al pratese Maurizio Agliana e a Salvatore Stefio, venne giustiziato da un gruppo di terroristi in Iraq. Indimenticabile il video in cui, negli ultimi istanti prima di morire, disse: “Adesso vi faccio vedere come muore un italiano”. Gli altri tre ostaggi furono liberati dall’esercito americano con un blitz 58 giorni dopo il loro rapimento. Il 14 aprile di vent’anni fa, due o forse tre giorni dopo il rapimento, i sequestratori portarono Quattrocchi alla periferia di Baghdad, in un campo aperto. La richiesta dei sequestratori all’Italia era stata il ritiro delle truppe in Iraq, pena l’uccisione degli ostaggi. Nel video poi recapitato ad Al Jazeera, e ripreso dalle televisioni di tutto il mondo, Quattrocchi aveva le mani legate ed era stato fatto inginocchiare per terra, in una fossa, che sembrava essere il cratere di una bomba. A quel punto, toccandosi la sciarpa che gli copriva la testa, disse: “Posso levarmela?”. Per poi pronunciare quelle famose parole. Morirà pochi istanti dopo, ucciso ai colpi sparati al petto e alla testa.

Due anni dopo, nel 2006, Quattrocchi, proprio per il coraggio mostrato pochi istanti prima di venire barbaramente assassinato, è stato insignito della medaglia d’oro al valore civile. Quando si diffuse la notizia dell’assassinio, venne ipotizzato che i quattro ostaggi si trovavano in Iraq perché impegnati in missioni segrete. Ipotesi smentita dalla testimonianza di Agliana: “Eravamo in Iraq da una settimana per fare il nostro lavoro di guardie del corpo – disse -. Siamo stati rapiti il 12 di aprile. Dovevamo lasciare il paese in macchina e Quattrocchi l’ho conosciuto in quell’occasione. Ci hanno rapiti tutti insieme, e subito abbiamo capito che non si trattava di banditi, ma volevano usarci come merce di scambio”. Ma dove erano diretti e perché? Quesiti che infiammarono le cronache dell’epoca, come l’identità sospetta dei sequestratori. I quali stranamente si presentarono col nome “Falangi verdi di Maometto”. Tuttavia questa formazione era sconosciuta, nessuno l’aveva mai sentita prima e, cosa ancora più strana, dopo quell’assassinio nessuno la sentì mai più nominare. Nasce oggi Christiaan Huygens nato il 14 aprile del 1629 a L’Aia. Fu lui a scoprire Titano, la maggiore luna di Saturno, e a osservare la Nebulosa di Orione. Gli è stato dedicato un monte sulla Luna, un asteroide e anche un cratere su Marte. Una delle celebri frasi del grande fisico, astronomo e matematico olandese, che è stato tra i protagonisti della rivoluzione scientifica, recita così: “Non credo a nulla con assoluta certezza, ma a tutto con molta probabilità”.