Un altro Brave sotto l’ombrellone "Il divertimento ha un nuovo sound"

L’artista romano fa tappa domani sera a Firenze con l’ultimo album “Migrazione“ in cui figura pure Noemi

Un altro Brave sotto l’ombrellone "Il divertimento ha un nuovo sound"

di Andrea Spinelli

Quest’anno la playlist da spiaggia e ombrellone può fare a meno di lui. Dopo i trionfi balneari degli anni passati assieme a Noemi di Makumba e Hula-Hoop, infatti, Carl Brave rimette la crema solare in valigia, visto che il recente incontro con la Rossa di Tabasco non mira certo a fare gli sfracelli in classifica dei predecessori. "Stavolta volevamo qualcosa di diverso" racconta Brave, all’anagrafe Carlo Luigi Coraggio, classe 1989, in scena domani all’Anfiteatro delle Cascine, il 22 luglio ad Orvieto e il 12 agosto a Castiglioncello.

Carlo, con che spettacolo torna?

"Arrivo con uno spettacolo per presentare al meglio il repertorio del nuovo album Migrazione, ma anche quello che non puoi non fare a cominciare da Polaroid a Notti Brave, Coraggio, e tutto il resto. Quest’ultimo è un disco che va sentito più volte per essere assimilato; quindi, chiedo un piccolo sforzo a chi mi viene a sentire, ma poi il divertimento è assicurato".

Perché “Migrazione”?

"Sono cresciuto a Trastevere e quindi una parte è molto romanocentrica, anche se, come si capisce già dal titolo, è stato scritto e prodotto in giro per il mondo. Sono partito da Roma per prendere casa a Marrakech dove ho lavorato con musicisti locali e i loro strumenti, per poi andarmi a cercare pure altre atmosfere e altri colori a Tokyo, Lisbona, Madrid".

Giro del mondo da turista o da artista?

"Come diceva Marvin Gaye: dove poggio il mio cappello, quella è la mia casa. Ovunque mi trovassi, affittavo uno studio di registrazione e andavo nelle scuole di musica a cercarmi gli strumentisti giusti. Alla ricerca d’ispirazione, ho battuto a tappeto pure quartieri e locali, perché per scrivere bisogna prima vivere".

Poi ha chiamato gli amici.

"Nel disco, oltre a Noemi, ho voluto i lombardi Jacke LaFuria, Rose Villain, Dargen D’Amico, ma anche Clementino, Sean Michael, Mara Sattei, Nayt, Bresh. Tutti funzionali alle canzoni che avevo in mente".

Un pezzullo ad Amadeus l’ha mandato?

"No, però, sul fronte Sanremo, mai dire mai. Amadeus ha saputo rinnovarne la formula e oggi il Festival è molto importante, cool. Ma devi andare col pezzo giusto. E io qualche bella canzone da parte ce l’ho e vorrei presentarmi con una cosa solo mia".

E, nel caso, chi le piacerebbe avere come ospite?

"Punterei su uno sportivo. Vista la mia passione e i miei trascorsi nel basket, diciamo Marco Bellinelli".