
Staffetta in Forza Italia. Gasparri capogruppo a Palazzo Madama. Ronzulli vice di La Russa
"Uno scambio che contenta tutti", assicurano i parlamentari azzurri. Esce Licia Ronzulli, entra Maurizio Gasparri alla guida del gruppo di Forza Italia in Senato. E al posto di vicepresidente di palazzo Madama lasciato vacante dall’ex ministro delle Comunicazioni la maggioranza insedierà la fedelissima del Cavaliere.
La decisione è stata sancita dalla riunione dei senatori azzurri svoltasi ieri sera a Palazzo Madama alla presenza del segretario e vicepremier Antonio Tajani, che da qualche tempo meditava il cambio della guardia alla guida del gruppo, per quanto i diretti interessati fino al pomeriggio di ieri negassero recisamente. Un giro di poltrone realizzato coi buoni uffici del presidente del Senato Ignazio La Russa, che avrebbe sciolto il nodo suggerendo lo scambio di ruoli utile a contentare formalmente tutti. Per quanto Ronzulli avrebbe preferito mantenere il proprio ruolo di "guastatrice" alla poltrona istituzionale dove i più la vedono meglio.
"Ringrazio Licia Ronzulli per il lavoro svolto alla guida dei senatori di FI. Maurizio Gasparri, che ha annunciato le dimissioni da vicepresidente del Senato, è stato eletto nuovo capogruppo a Palazzo Madama. Licia Ronzulli sarà la candidata alla vicepresidenza del Senato", scrive su X il segretario Tajani. Stando alla nota ufficiale, nel corso della riunione, "la senatrice Licia Ronzulli ha rassegnato le sue dimissioni da presidente del gruppo parlamentare" e Gasparri "è stato eletto presidente del gruppo parlamentare". Contestualmente il senatore ha lasciato la poltrona di vicepresidente del Senato, per cui FI propone appunto la capogruppo uscente al voto sicuro della maggioranza.
La riunione convocata alle 20 alla presenza di Tajani recava all’ordine del giorno solo un laconico "comunicazioni del Presidente" del gruppo. Ma da qualche giorno si susseguivano i boatos sulla staffetta voluta dal leader in favore di Gasparri. Che per Ronzulli non si tratti di una promozione, infatti, lo dimostra perlomeno il malumore attribuito al presidente della Lazio e senatore azzurro Claudio Lotito, "amico" della capogruppo uscente e che a detta dei ben informati "non ha mai avuto in simpatia" l’ex ministro noto e accesso tifoso romanista.
Le ragioni che han portato alla scelta di Gasparri, però, sono tutt’altro che calcistiche. Ronzulli incarnava la diffidenza del Cavaliere verso Meloni. Occorre invece ricordare il passato da ministro delle Comunicazioni del nuovo capogruppo e il ruolo che può svolgere anche nel rapporto tra governo e famiglia Berlusconi. Gasparri è insieme più visibile e concorrenziale dal punto di vista mediatico-elettorale e più dialogante dal punto di vista politico. Perlomeno a sentire le dichiarazioni a margine della celebrazione della Virgo fidelis organizzata a Roma dall’Arma dei Carabinieri: "Quando si parla di Dio, patria e famiglia qualcuno storce il muso – ha detto Gasparri –. E invece restano questi i valori fondanti".
Questo in un momento in cui il partito aziendale è preoccupato soprattutto di aver tutele da parte del governo in caso di eventuali scalate ostili; oltre alla necessità di fare fronte comune con la Rai rispetto alla concorrenza delle nuove piattaforme digitali sul telecomando come Amazon e Netflix.