Sanità pubblica: "Sessantamila firme per garantire i servizi"

Firme di 60mila persone consegnate al Presidente della Regione Toscana per chiedere un aumento del Fondo Sanitario Nazionale e garantire cure ai cittadini. Campagna 'Im-pazienti' sui social per arrivare a 100mila firme. Critica del consigliere regionale Fdi sull'uso del payback.

Più di 60mila firme per chiedere di "migliorare e salvare il servizio sanitario nazionale pubblico". Sono state consegnate ieri al presidente della Regione Eugenio Giani e all’assessore Simone Bezzini, da Rossano Rossi, segretario Cgil Toscana, e da Alessio Gramolati, segretario Spi Cgil Toscana. L’iniziativa, nata in appoggio al progetto di legge approvato dalla giunta regionale, chiede un incremento del Fondo sanitario nazionale di circa 4 miliardi l’anno, portando il finanziamento annuale al 7,5% del Pil. "Ai cittadini vanno garantite cure – spiegano Rossi e Gramolati - e per farlo le Regioni devono assumere personale, superando i vincoli di spesa. Considerando l’aumento dei costi e l’inflazione, i fondi del Governo calano, e a farne le spese sono soprattutto Regioni come la Toscana a sistema fortemente pubblico". Le firme sono state raccolte da ottobre a novembre, ma si proseguirà a dicembre, anche online, per arrivare a 100mila. Intanto, sui canali social del sindacato è partita la campagna ‘Im-pazienti’. "Oggi in Italia solo il 6,2% del Pil è destinato alla sanità – ricorda Giani – mentre nel 2020 era il 7,2%. La Costituzione indica la salute come diritto fondamentale, ma per garantirla servono più investimenti e certezze. Anche stavolta invece ci ritroviamo a fine anno senza sapere se il Governo ci riconoscerà i 40 milioni dovuti per l’assistenza sanitaria ai cittadini immigrati o cosa sarà del payback, previsto per legge: circa 100 milioni l’anno, con crediti ancora da riscuotere dal 2019". E proprio sul payback è arrivata la critica del consigliere regionale Diego Petrucci (Fdi): "I conti in sanità sono peggiori di quanto descritto da Giani. Una delle anomalie è poi l’ammontare del payback: nessun’altra Regione italiana ne ha fatto un così largo uso. Chiederemo il perché in un’interrogazione".

Lisa Ciardi