Nel cuore della scienza. In Umbria il laboratorio che leggerà i terremoti: "Il nostro futuro è qui"

Perugia, al polo di Ingegneria è stata posata la prima pietra di “Caos“. Gli studi condotti in questo centro avranno applicazioni . potenzialmente rivoluzionarie nel campo della sismologia.

Nel cuore della scienza. In Umbria il laboratorio che leggerà i terremoti: "Il nostro futuro è qui"

Nel cuore della scienza. In Umbria il laboratorio che leggerà i terremoti: "Il nostro futuro è qui"

di Silvia Angelici

PERUGIA

Prevedere i terremoti? Con la tecnologia spinta di cui si avvarrà “Caos“ potrebbe non essere più un’utopia. Parliamo del Centro per le applicazioni sulle onde gravitazionali e la sismologia: sorgerà nell’area della Facoltà di ingegneria dell’Università di Perugia, ed è già stato candidato come tra i primi laboratori al mondo in grado di leggere i crac dei fenomeni sismici. Ieri la posa della prima pietra, tenuta a battesimo in videoconferenza anche dal ministro per l’Università e la ricerca Anna Maria Bernini.

Finanziato con oltre 3 milioni dal Pnrr, l’obiettivo è di ultimare il cantiere entro il 2025. "Qui – racconta il coordinatore del progetto, professor Helios Vocca, del Dipartimento di fisica e geologia – sarà sviluppata la tecnologia per l’Einstein Telescope, rilevatore di ultima generazione delle onde gravitazionali che sarà realizzato in Sardegna. Un progetto dell’Istituto nazionale di fisica nucleare. Gli studi condotti in questo centro avranno applicazioni potenzialmente rivoluzionarie nel campo della sismologia. Caos – conclude Vocca – avrà ricadute enormi per l’intera comunità sul piano scientifico, occupazionale, tecnologico ed economico".

Della portata rivoluzionaria di Caos ne è convinta anche la Bernini. "Questo Centro è il presente che crea le prospettive per il suo stesso futuro, Einstein Telescope. Tutto è profondamente collegato – evidenzia il ministro, in collegamento video -. Ciò che noi vogliamo fare insieme alla comunità scientifica, all’Università e agli Enti di ricerca è creare i presupposti per la stabilizzazione delle infrastrutture strategiche. Investimenti che consentano al nostro Paese di diventare ancora più attrattivo non solo per i nostri cervelli, che hanno fatto una scelta di contaminazione con altre realtà scientifiche fuori dall’Italia, ma anche per i talenti stranieri, affinché vedano il nostro Paese come meta per valorizzare le proprie skills".

Ieri a Perugia, sentendo parlare gli scienziati di tecniche di misurazione infinitesimali e di studi delle sospensioni e dei loro controlli è stato un po’ come salire sulla macchina del tempo. Un balzo avanti non solo temporale ma anche geografico, capace di proiettare Perugia e l’Umbria nel mondo. Il perché lo spiega Antonio Zoccoli, presidente dell’Istituto nazionale di fisica nucleare: "Un laboratorio di ricerca e sviluppo per le tecnologie di frontiera necessarie a Einstein Telescope, uno dei principali progetti al mondo di fisica fondamentale del prossimo futuro: questo sarà Caos. Un seme che crescendo metterà in connessione questa regione con altri centri di eccellenza, dall’Europa al Giappone".

La soddisfazione del rettore Maurizio Oliviero non ha bisogno di troppe parole: "Ospitare a Perugia nel polo ingegneristico del nostro Ateneo questa infrastruttura è motivo di grande orgoglio. Grazie alla nostra Università, l’Umbria sarà al centro dei più importanti processi di ricerca internazionali".