di Carlo Baroni
PISA
Mentre il temporale flagellava a macchia di leopardo la Toscana causando morti, frane, allagamenti di case, aziende e strade, anche il mare mostrava la potenza paurosa del suo ruggito. Il litorale e la provincia di Pisa sono stati particolarmente colpiti: l’area era dentro la linea di fuoco di acqua e fulmini. Devastazioni in particolare a Marina di Pisa, dove si sono recati anche il governatore Eugenio Giani e il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo. "Anche a Marina di Pisa c’è stata l’onda devastante di quello che è accaduto e ha generato danni incalcolabili al litorale, agli esercizi commerciali. Siamo in una Pisa che è nello stato di emergenza nazionale", ha detto Giani. Mentre il sindaco Michele Conti ha annunciato che metterà subito a disposizione un milione di euro. "Anche la Regione farà la propria parte": sono urgenti lavori per dighe e scogliere.
Il mare ha fatto vedere la sua forza con onde superiori ai sei metri registrate dalla boa alla Gorgona. Ma cos’è successo fra il 2 e il 3 di novembre quanto il ciclone, cui è stato dato il nome celtico Ciaran, ha raggiunto l’Italia? Ne parliamo con Bernardo Gozzini, amministratore unico del Consorzio Lamma.
Perché sotto Ciaran il mare ha avuto questa reazione?
"Onde oltre i sei metri è un evento raro. Non un record. Ciaran è una perturbazione che si è creata sull’Atlantico infossandosi in un’area di bassa pressione determinata dal calo di pressione. Qui si è alzato un vento impetuoso cui si sono uniti uniti gli effetti della convergenza con il libeccio quando la perturbazione è entrata nel Mediterraneo. Le raffiche, “spazzolando“ violentemente il mare, hanno sollevato le onde".
Venti di portata eccezionale?
"In Francia hanno raggiunto 200 chilometri orari. A Bocca d’Arno le raffiche sono arrivate a 112 chilometri orari".
Qual è stata la particolarità del fenomeno che ha messo in ginocchio una parte significativa della regione?
"La durata: cinque ore sulla stessa linea temporalesca. Un evento caratterizzato da continuità e stazionarietà imprevedibili. Che nel caso specifico ha avuto inizio dal mare e, passando da Pontedera, ha attraversato tutto il Nord della Toscana fino a Campi Bisenzio, Prato e Firenze. In poche ore sulla regione è caduta la pioggia che normalmente cade nell’intero novembre, il mese che normalmente registra più precipitazioni. A Pontedera si è arrivati a 80millimetri l’ora".
Il tempo, comunque, è l’elemento che ha fatto la differenza?
"Sì. Un temporale, pur forte, che si esaurisce solitamente in meno di un’ora e che può arrivare, magari, ad un’ora e mezza, stavolta è durato oltre le cinque ore, battendo sulla stessa linea. La particolarità di questi nuovi fenomeni è la difficoltà di previsione".
L’emergenza maltempo non è comunque finita.
"Siamo dentro un secondo passaggio che, secondo le previsioni, attraversando la notte, dovrebbe concludersi oggi alle 15 ed interessa anche le zone già pesantemente colpite dalla prima ondata. Da lunedì la tempesta Ciaran si andrà esaurendo, ma resterà un flusso che potrebbe portare altre piogge che potrebbero caratterizzare in particolare le giornate di giovedì e venerdì".