
La parità di genere passa attraverso il welfare aziendale
La Toscana punta sulla diffusione di piani di welfare aziendale per rafforzare la promozione della parità di genere e dell’occupazione femminile. Attraverso il Fondo sociale europeo plus 2021/2027, mette in campo due azioni rivolte ai datori di lavoro: un bando da oltre sette milioni e mezzo di euro pfino al 2025, e il progetto Vita Lavoro Toscana (Vlt), intervento di comunicazione che si svilupperà sul territorio regionale.
Le due misure sono state presentate ieri nella sede della Regione Toscana dall’assessore al lavoro, Alessandra Nardini e da Laura Simoncini, segretaria di Confartigianato Imprese Toscana, soggetto capofila del progetto Vlt, realizzato in partenariato con altre realtà datoriali e sindacati.
Il bando, che è stato già aperto dalla Regione Toscana, ha una dotazione finanziaria di 7,57 milioni per il triennio 2023-2025, e sosterrà piani di welfare per la conciliazione vita-lavoro che verranno elaborati dalle imprese toscane fino a un tetto massimo di venticinquemila euro.
Potranno accedere ai contributi imprese, enti, associazioni, liberi professionisti e in generale tutti i datori di lavoro con almeno una/un dipendente e con sede legale e/o unità operativa in Toscana.
I progetti potranno richiedere il finanziamento di tre tipologie di azioni: la definizione del Piano di welfare di conciliazione; l’attuazione delle misure previste dal Piano, che potranno prevedere misure di flessibilità oraria e/o organizzativa, servizi di welfare di conciliazione per la cura o l’assistenza ad anziani o familiari non autosufficienti o per l’educazione e istruzione dei figli o a supporto dell’organizzazione familiare; la costituzione di una rete di welfare territoriale o inter-aziendale tra piccole e medie imprese.
Insieme al bando, la Regione Toscana ha avviato anche uno specifico intervento di comunicazione e animazione territoriale che si svilupperà per tutto il 2024 in ogni provincia attraverso venti eventi sia a carattere informativo, sia a carattere laboratoriale.
"Credo sia giusto e anche necessario – ha concluso l’assessora regionale Nardini presentando l’iniziativa – favorire la conciliazione tempi di vita e tempi di lavoro e parlare di questo tema non sempre e solo al femminile".